Abbigliamento da teenager, con camicetta bianca e pantaloni azzurri portati con disinvoltura. Appena un velo di trucco. Niente accessori e gioielli. Niente tacchi vertiginosi. Luciano D’Alfonso invoca una Regione facile e veloce. Il ministro per le Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, si presenta a Pescara così, portando in Abruzzo la freschezza e la spigliatezza del giovane Governo Renzi: «A Roma non abbiamo avuto neanche il tempo di festeggiare la vittoria. Ci siamo messi subito al lavoro».
Ed eccola al cinema Sant'Andrea l’esponente di Palazzo Chigi più avvenente e più inseguita dal gossip, per festeggiare su invito del Pd la vittoria delle regionali e per dare una mano ai candidati sindaci ancora alle prese con i ballottaggi. Marco Alessandrini, innanzitutto, accanto al quale prendono posto la candidata di Teramo, Manola Di Pasquale; quello di Montesilvano, Lino Ruggero; di Giulianova, Francesco Mastromauro; di Silvi, Francesco Comignani. Ad accogliere il ministro anche il sottosegretario Giovanni Legnini, il neo governatore Luciano D’Alfonso, la dirigente del Pd abruzzese Alexandra Coppola. In platea parlamentari, eletti, amministratori, simpatizzanti. Un mare di folla, troppa per una location inadeguata come quella del piccolo cinema parrocchiale.
Il ministro indossa la maglietta per “Èlessandrini sindaco” e prova a dare subito la spinta che serve al suo partito: «Siamo qui per festeggiare un bel risultato in Abruzzo e in Italia. Adesso aspettiamo quello di Pescara e degli altri Comuni. Manca soltanto l’ultimo miglio per il traguardo finale». D’Alfonso fa riferimento a quella filiera felice di risultati incassati dal centrosinistra, il successo straordinario di Matteo Renzi alle europee, la vittoria in Abruzzo: «E’ percepibile nell’aria il segno di innovazione nell’azione di governo, che è la strada più incerta e coraggiosa da intraprendere, ma anche quella che alla fine ti premia». E già che ci siamo D'Alfonso cerca di passare subito all’incasso con il ministro, sollecitando due urgenze: la necessità della regione di dotarsi di una Autorità portuale, difficile da ottenere senza un adeguato traffico marittimo, «ma possibile - osserva - con una sinergia tra Pescara, Ortona, Termoli, Giulianova e, magari, facendo sistema con il porto di Civitavecchia». E quella della Macroregione Adriatico-Ionica, «per superare la debolezza demografica del territorio e adeguare il sistema della mobilità e delle infrastrutture ai migliori standard europei. Bravo Renzi - aggiunge D'Alfonso - quando percepisce una riforma che dà e non toglie». Il ministro coglie l’assist al volo e rilancia: «Anche il buon risultato ottenuto in Abruzzo deve trasformarsi in impegno. In questi tre mesi non ci siamo mai ritirati dalle piazze, non ci siamo mai sottratti al confronto. La prima battaglia da affrontare è la riforma della Pubblica amministrazione, necessaria non solo per i cittadini ma anche per le imprese». Su questa grande scommessa riformatrice interviene anche Legnini: «Siamo nel pieno di un tornante storico e dentro questo percorso virtuoso il ruolo di Maria Elena Boschi nel governo è cruciale. Su questa giovane donna grava il peso più pesante, quello delle Riforme costituzionali e dei Rapporti con il Parlamento che io conosco molto bene». Poi la spinta ad Alessandrini: «Coraggio Marco, vincerai».