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Pescara, 24/11/2024
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Data: 01/06/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Boschi per Alessandrini: «Vinceremo». Folla al Sant’Andrea per l’arrivo del ministro che lancia lo sprint dei candidati sindaci del centrosinistra abruzzese

PESCARA «In Abruzzo c’è stato un segnale di cambiamento profondo. La gioia di questo risultato, con un’amministrazione regionale dello stesso colore politico di quella nazionale, è sicuramente un punto di forza che deve però trasformarsi in impegno, affinché questa energia che sentiamo si trasformi nella responsabilità di dare risposte concrete ai problemi. Adesso aspettiamo anche Pescara per ripartire tutti insieme». È un discorso secco, che lascia da parte i ghirigori e le metafore istituzionali, quello pronunciato ieri mattina dal ministro per le Riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, appena arrivata nel piazzale del teatro Sant’Andrea. Camicetta bianca infilata nei pantaloni di colore celeste, ballerine nere molto casual e capelli sciolti sulle spalle, la deputata del Pd cattura il pubblico per la sua semplicità e per quel modo di fare, alla mano, tipico dei suoi 33 anni portati con disinvoltura. La prima visita nel capoluogo adriatico l’ha dedicata all’incontro a sostegno della campagna elettorale di Marco Alessandrini, che al ballottaggio dell’8 giugno sfiderà il primo cittadino uscente Luigi Albore Mascia, e degli altri candidati sindaci del centrosinistra presenti sul palco del teatro Sant’Andrea: Manola Di Pasquale (Teramo), Lino Ruggero (Montesilvano), Francesco Mastromauro (Giulianova) e Francesco Comignani (Silvi). A scortarla tra i flash dei fotografi e le telecamere delle tv è Alexandra Coppola, il vice segretario regionale del Pd abruzzese che, dopo la rinuncia del premier Matteo Renzi, ha cercato e ottenuto la visita del ministro. A destra e a sinistra ci sono il sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini e la deputata Vittoria D’Incecco. Ma la curiosità delle circa settecento persone, accorse da ogni parte d’Abruzzo per partecipare all’appuntamento, moderato dal giornalista del Centro Lorenzo Colantonio, è tutta per il neo presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Il governatore, in attesa della proclamazione ufficiale, riesce ad attrarre in maniera trasversale politici e cittadini che fino a ieri sostenevano con forza idee e principi del centrodestra. Mescolati tra la folla si scorgono i volti sorridenti di Francesca Ciafardini, segretaria provinciale del Pd, dei deputati Gianni Melilla (Sel), Antonio Castricone (Pd), di alcuni neo consiglieri regionali come Mario Mazzocca, Alberto Balducci e Alessio Monaco e quelli dei teatini Enzo Ginefra e Domenico Di Fabrizio, fedelissimi del sindaco Umberto Di Primio e supporter della lista civica «Regione facile-Luciano presidente». In prima fila, citato anche dal ministro Boschi, c’è l’avvocato Vincenzo Cerulli Irelli, uno dei massimi esperti di Diritto amministrativo. Poco più dietro il noto legale Sabatino Ciprietti, ex difensore di Vincenzo Maria Angelini, oltre a una folta rappresentanza di consiglieri comunali e rappresentanti del centrosinistra abruzzese. Sono le 12 quando il ministro Maria Elena Boschi fa capolino sul palco tra gli applausi della folla. Sorride, saluta gli altri ospiti con un bacio su entrambe le guance e poi si accomoda sulla sua poltrona tra D’Alfonso e Legnini. Il primo a prendere la parola è Alessandrini. «Siamo alla fine di un lungo viaggio, siamo arrivati ai tempi supplementari ma non andremo ai rigori», rimarca il candidato sindaco prima di lasciarsi andare in una citazione calcistica: «Non bisogna dimenticare l’insegnamento di Trapattoni quando diceva “Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco”. Sono consapevole del clima che c’è nell’aria e che scalda gli animi. Daremo vita a una filiera istituzionale virtuosa che, a partire da Pescara, raggiungerà la Regione e poi il governo». L’entusiasmo coinvolge la platea: Legnini parla di «un bivio storico», rivolgendosi a tutti i candidati Pd, mentre D’Alfonso elenca «la facilità e la velocità» che intende imporre al mondo della politica, dalla sicurezza degli edifici scolastici, alla semplificazione amministrativa, dalle infrastrutture, alla macroregione adriatica, prima di concludere il suo intervento con un secco: «Ci scateneremo». «Marco preparati a fare il sindaco», aggiunge D’Alfonso, «ho già detto a Mascia di risparmiare le energie». E via agli applausi della folla. «Noi del Pd siamo dei pericolosi rivoluzionari», ha rimarcato il ministro Boschi, «siamo rivoluzionari delle idee e gli altri fanno bene ad avere paura, perché sanno che il cambiamento è iniziato. L’Italia si è rimessa in marcia con questo risultato elettorale importante. La velocità nel dare risposte ai problemi è essenziale, per cui questo entusiasmo che c’è nel Paese e che sentiamo deve diventare una responsabilità. Dobbiamo andare avanti, non ci dobbiamo fermare, ma dobbiamo portare avanti anche in Europa lo stesso cambiamento».

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