Sviluppo, sociale e sicurezza. Riparte da queste tre esse il candidato sindaco Luigi Albore Mascia per cercare la rimonta del centrodestra contro Marco Alessandrini. Insomma più risorse per il sociale e meno per le opere pubbliche, dopo le tante finora realizzate. Il candidato sindaco di centrosinistra parte da un vantaggio consolidato al primo turno che lo ha visto attestarsi al 43% di consensi. Il fronte opposto ha pagato il prezzo della divisione per decidere chi fra Guerino Testa e Luigi Mascia dovesse conquistare il diritto alla sfida finale. A spuntarla è stato il primo cittadino uscente, aiutato anche dal risultato dei grillini al di sotto delle aspettative. La batosta del primo turno ha fatto male ma si guarda oltre: «Al ballottaggio si riparte tutti da zero, questo vuol dire che per noi non è ancora finita e noi ce la giocheremo fino alla fine» dice il popolo di centrodestra. In tanti hanno risposto ieri alla chiamata di Mascia e Testa, tornati uniti e alleati, e insieme agitano il vessillo dell’onestà e della trasparenza. Gremita la sala Petruzzi in via delle Caserme dopo che il maltempo aveva costretto ad annullare ovvero a far spostare l’incontro pubblico inizialmente programmato in piazza Garibaldi.
Mascia e Testa sono saliti insieme sul palco lasciando una terza sedia vuota: «Era quella riservata ad Alessandrini, l’avevamo invitato a confrontarsi con noi in pubblico sulle scelte realizzate e ancora da realizzare per la città - hanno spiegato ai presenti Testa e Mascia - ma come potete constatare, il candidato di centrosinistra non si è visto». E non si vedrà: Alessandrini ha risposto picche a tutti gli inviti, letti come una provocazione da parte di chi adesso è costretto a rincorrere, e intende proseguire negli incontri con i cittadini che ha in agenda per tutta la settimana. Il sindaco ha tentato ieri di stanarlo, insieme con il centrosinistra tutto, affrontando temi sui quali il centrodestra ha costruito successi elettorali in passato, a cominciare dalle tasse: «Noi in cinque anni non abbiamo mai messo le mani in tasca ai pescaresi, semmai abbiamo solo applicato quanto ci chiedeva il governo nazionale - è stato detto -. Loro invece a suo tempo aumentarono di tutto, dalla Tarsu all’addizionale Irpef, ai servizi a domanda individuale». Mascia ha anche risposto sulla situazione delle casse cittadine, ammettendo le difficoltà attuali, «ma abbiamo crediti con l’Aca per circa 9 milioni, altri milioni non li abbiamo ancora incassati dalla Tares 2013 e ci sono infine gli oltre sei milioni che dovremmo avere, ma non ancora riceviamo dallo Stato, per rimborsarci le spese per il tribunale. Cifre che sommate insieme farebbero già un buon tesoretto di partenza». Oggi alle 19 Mascia incontrerà i cittadini in via Roma, angolo via Liguria.