TERAMO Le previsioni di governo per il centrosinistra a Teramo sono molto grigie. La fattispecie dell’"anatra zoppa" di fatto impedirà a Manola Di Pasquale di riuscire a governare la città, a meno che consiglieri di maggioranza non sentano la responsabilità civica di appoggiare una sorta di governo tecnico. La coalizione che ha sostenuto - ma non fino in fondo - il sindaco uscente Maurizio Brucchi avrà almeno 18 consiglieri, oltre allo stesso Brucchi. A tutti gli altri, Pd, grillini, sinistra e centrosinistra al massimo 14. La divisione dei seggi sulla base del primo turno e dei voti validi alle liste che si erano presentate rappresenterebbero questa realtà. Nessun premio di maggioranza, quindi, nel caso vincesse manola Di Pasquale, premio alle liste, invece per Maurizio Brucchi che in caso di vittoria guadagnerebbe un ulteriore consigliere comunali.
Tutte supposizioni per il Pd che elenca numerosi casi in cui questa situazione anomala si è già verificata e dove si è continuato a governare lo stesso.
Ma ciò che si prensenta ora davanti ai cittadini teramani più che un ballottaggio diventa una sorta di referendum. Brucchi sì o Brucchi no. Perché in caso di vittoria di Manola Di Pasquale, in caso di anatra zoppa, in caso di dimissioni di massa del centrodestra e quindi il seguente ritorno alle urne l’unica cosa certa sarebbe l’impresentabilità politica di Maurizio Brucchi bocciato dall’elettorato già al primo turno. Sono ben 1600 gli elettori di centrodestra che hanno detto di no all’attuale sindaco, votando un consigliere di centrodestra ma non Brucchi. Molti di più delle poche decine che gli sono mancati per essere eletto al primo turno. E una seconda bocciatura a distanza di due settimane imporrebbe ai vertici di Forza Italia e Ncd a trovare soluzioni alternative per il prossimo anno. Ma di mezzo c’è ancora questo ballottaggio, dove Brucchi, vincendo, eviterebbe strascichi giuridici e analisi politiche.
Maurizio Angelotti, dirigente del Pd vede chiaro sul perché non votare Brucchi. «Due motivi importantissimi - ha sottolineato Angelotti - intantoperchè con questo voto si potrebbe stabilire definitivamente che la città di Teramo non vuole più Maurizio Brucchi; poi diciamo anche la verità: che l’anatra zoppa è un evento possibile ma non certo ». Ad Angelotti fa eco la stessa manola Di Pasquale. «Bisogna votare me perchè rappresento un cambiamento necessario per questa città - ha detto la candidata del Pd - un modo di gestire la politica e il potere e una visione diversa per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio che i precedenti amministratori non sono stati in grado di realizzare». E anche l’ipotesi di anatra zoppa per Di Pasquale non è così realistica come si vuole far credere. «Non esiste questa possibilità ha aggiunto la candidata del centrosinistra - situazioni analoghe si sono verificate in diverse città italiane, da ultima Messina. Nessuna di queste è stata commissariata, tutte hanno continuato la loro attività amministrativa. Le questioni attinenti alla interpretazione delle norme, perchè di questo si stratta, si faranno a tempo debito e dopo il risultato del ballottaggio dove non ovviamente sarà risolto politicamente (con la vittoria di Brucchi ndr)». Il tentativo di sviare il discorso non piace a manola Di Pasquale. «Che affrontassero il discorso dei contenuti programmatici in maniera democratica - ha concluso - senza averne paurae e senza parlare di inutili questioni giuridiche. I cittadini hanno bisogno di risposte ai loro problemi non di trattati legislativi. L’anatra la possiamo cucinare. E io in cucina sono brava».
Una settimana al voto. E il clima diventa incandescente.