ROMA Effetto positivo sui consumi per il bonus di 80 euro del governo Renzi ai lavoratori dipendenti, bonus che potrebbe generare nel solo 2014 un aumento di 3,1 miliardi della spesa delle famiglie. La stima è dell’Ufficio economico Confesercenti sulla base di un sondaggio sulla platea dei beneficiari del provvedimento. Dal sondaggio emerge che il 78% delle persone interessate ha già incassato in questi giorni il bonus in busta paga. Oltre la metà (il 54%) di coloro che hanno avuto il bonus ha intenzione di spenderlo, sia per il pagamento di debiti pregressi (il 14%) che per l’acquisto di beni e servizi (40%). «Una propensione al consumo importante, che però denota la condizione difficile in cui versano le famiglie italiane. Solo il 18%, infatti, ha deciso di mettere da parte la somma: in parte, probabilmente, per l’incertezza sul futuro, ma anche per iniziare a ripristinare il risparmio eroso in questi anni di crisi» sottolinea la Confesercenti. Tra i circa 4 milioni di italiani che lo useranno per l’acquisto di beni e servizi, il 45% ha deciso di spenderlo interamente, mentre 3 su 10 ne impiegheranno più della metà e il 22% la metà circa. In totale, calcola l’Ufficio economico della Confesercenti, entro la fine del 2014 sul mercato dovrebbero arrivare più di 3,1 miliardi di euro di consumi, generando un incremento dello 0,3% della spesa delle famiglie residenti italiane. Si tratta di poco meno della metà dell’ammontare complessivo del bonus, pari a circa 7 miliardi di euro. Di questi, 1,2 miliardi saranno invece destinati al risparmio, e quasi 1 miliardo di euro verrà utilizzato per ripianare vecchi debiti. Complessivamente, oltre due terzi (68%) dei beneficiari hanno un giudizio positivo del provvedimento: il 13% accoglie con un “finalmente” l’arrivo del bonus, mentre il 55% lo ritiene comunque un’iniziativa utile. Per il 32%, però, non è sufficiente a risolvere i problemi. Il bonus di 80 euro è insufficiente, non farà ripartire i consumi scesi ai livelli di 30 anni fa, afferma invece il Codacons, esprimendo «pessimismo» sullo studio di Confesercenti. «Solo nel 2013 le spese delle famiglie hanno registrato una diminuzione del 2,6%, ossia sono stati spesi 21,6 miliardi di euro in meno rispetto all’anno precedente, di cui 3,6 miliardi in meno solo per gli alimentari - spiega il presidente Codacons Carlo Rienzi - La spesa dei cittadini, in sostanza, è tornata ai livelli di 30 anni fa; di fronte a questi dati disastrosi, che proseguono anche nel 2014, 80 euro in più in busta paga non possono compiere alcun miracolo, e non serviranno a rilanciare definitivamente i consumi, che complessivamente risulteranno ancora in calo nell’anno in corso». «Basti pensare che con 80 euro in più al mese una famiglia media può permettersi poco più che una pizza al ristorante, una serata al cinema o una giornata al mare. Decisamente poco per parlare di ripresa dei consumi», conclude il presidente Rienzi. Dalle prime analisi appare lievemente sottostimato l’impatto degli 80 euro in più in busta paga sui consumi nel 2014, affermano invece i presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Rosario Trefiletti ed Elio Lannuti. «Si calcola infatti una ricaduta positiva “minima” del + 0,2%, 0,3%. Ma se, come siamo convinti, quanto stanziato per incrementare le buste paga sarà destinato dalle famiglie interamente al consumo (e non è difficile crederlo viste le condizioni di forte difficoltà in cui si trovano le famiglie a reddito fisso) l’effetto, a prezzi costanti e in assenza di variabili recessive, potrebbe portare ad una ripresa dei consumi tra il +0,5 ed il +0,6%.