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Data: 01/06/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Bonus 80 euro, spinta sui consumi di 3 miliardi nel 2014

ROMA Una serata in pizzeria con la famiglia o gli amici, oppure un nuovo paio di scarpe o ancora quel vestitino visto in vetrina. E perché no, un bel giocattolo. Il bonus di 80 euro mensili che l’italiano medio ha iniziato a ricevere già nella busta paga di maggio, incrementerà di circa 3 miliardi di euro i consumi nel 2014 (+0,3%). La stima è della Confesercenti che ha commissionato un apposito sondaggio a Swg. Il 14% del bonus (circa sette miliardi in totale nel 2014) servirà per pagare i debiti pregressi, mentre 1,2 miliardi (18%) andranno ad alimentare i risparmi ormai depauperati da questi anni di crisi. Il 28% degli intervistati, invece, ancora non ha scelto come utilizzare la cifra.
Una stima che convince la Coldiretti e anche una parte delle associazioni dei consumatori.
Secondo il sondaggio oltre la metà (il 54%) di coloro che hanno avuto il bonus ha intenzione di spenderlo, sia per il pagamento di debiti pregressi (il 14%) che per l’acquisto di beni e servizi (40%). E in tanti hanno anche le idee ben chiare su cosa comprare.
BOCCATA DI OSSIGENO

Quasi un italiano su cinque (il 18%) - aggiunge la Coldiretti - utilizzerà il bonus per fare la spesa o mangiare fuori. Da notare: in questi primi mesi del 2014 gli acquisti delle famiglie hanno subito un ulteriore crollo. Il taglio al carrello della spesa ha riguardato anche quelle che un tempo venivano considerato spese incomprimibili: come la pasta (-5% nei primi due mesi 2014), l’olio extraverigine d’oliva (-4%), la verdura fresca (-4%) e il pesce (-7%). «L’effetto più eclatante della riduzione del potere di acquisto degli italiani - fa notare Coldiretti - è stato proprio il taglio nei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 30 anni sui livelli minimi del 1981».
In questo scenario disporre di 80 euro in più al mese può rappresentare una boccata di ossigeno importante per molte famiglie italiane. Complessivamente, oltre due terzi (68%) dei beneficiari hanno un giudizio positivo del provvedimento: il 13% accoglie con un ”finalmente“ l’arrivo del bonus, mentre il 55% lo ritiene comunque un’iniziativa utile. Resta un 32% di persone che considerano la misura insufficiente. Dal sondaggio emerge inoltre che il 78% delle persone interessate ha già ricevuto in questi giorni il bonus in busta paga. Di questi, due su tre (il 66%) ha percepito la cifra esatta di 80 euro.
Ancora più ottimiste alcune associazioni dei consumatori (Federconsumatori e Adusbef), secondo le quali gli ottanta euro in busta paga potrebbero stimolare una ripresa dei consumi tra +0,5% e 0,6%. E per questo chiedono al governo di «fare molto di più», estendendo la misura anche ai pensionati. Scettico invece il Codacons: «Ottanta euro in più in busta paga non possono compiere alcun miracolo, e non serviranno a rilanciare definitivamente i consumi, che complessivamente risulteranno ancora in calo nell'anno in corso».
Intanto dal Cerved arrivano altri dati incoraggianti, relativi in questo caso ai tempi di pagamento tra le aziende, uno dei principali indici della situazione finanziaria delle imprese: nei primi tre mesi dell’anno sono stati in media di 77,5 giorni, 3,7 giorni in meno rispetto allo stesso periodo 2013. Un miglioramento registrato in tutte le aree del Paese.

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