ROMA Il nodo esuberi sarà sciolto solo nelle prossime settimane, quando la trattativa tra le due compagnie, una volta definito l’accordo quadro, entrerà nel vivo. Alcuni punti fermi però sono già stati fissati.
I PUNTI FERMI
Per il personale considerato in sovrappiù scatterà il supporto del Fondo Volo, rifinanziato fino al 2018 con circa 28 milioni di euro. E quindi in grado di far fronte alle esigenze immediate. Certo, fanno capire fonti sindacali, tutto dipenderà da quanto inciderà e come sarà modulato il taglio del costo del lavoro alla fine della trattativa con l’azienda. Da Abu Dhabi hanno dato un’indicazione precisa sul livello dei costi che ritengono compatibili con gli investimenti, fissando in circa 3 mila i dipendenti da tagliare, ma spetterà a Roma declinare gli interventi sul campo. Si parte dal piano Del Torchio, elaborato e aggiornato, che prevede, dicono i sindacati, la mobilità o la Cig a zero ore per circa 1.062 dipendenti di terra (staff e operations) e il mancato rinnovo per 400-450 contratti a tempo determinato. Per quanto riguarda il personale di volo, a rischio ci sarebbero tra 150 e 200 piloti, mentre le hostess considerate in surplus sono circa 400. Numeri ballerini perché non è ancora chiaro quale sarà il mix finale di caratteristiche tecniche, requisiti professionali ed esperienza che Etihad vorrà definire. Da un lato c’è infatti la necessità di alleggerire il bilancio, dall’altro l’urgenza di avere personale di qualità. Tanto più in un’ottica di sviluppo di una compagnia che in 5 anni - si legge nel business model messo a punto da Etihad - deve diventare a 5 stelle, con nuove rotte e destinazioni, la crescita di Fiumicino, Linate e Malpensa. Prospettive che potrebbero far immaginare nel medio termine anche un riassorbimento del personale oggi escluso. Quello che più mette ansia ai sindacati, favorevoli al matrimonio con gli arabi, non è solo l’entità dei tagli - si va da un minimo di 2.600 a un massimo di 3.000 - ma l’efficacia nel tempo degli ammortizzatori. Va bene il Fondo Volo - dicono in coro Cisl, Cgil, e Uil - ma forse saranno necessari anche altri interventi e risorse. I soldi per mobilità e Cig a zero ore non durano infatti all’infinito. E proprio a questo proposito - visto che Etihad ha chiesto un riduzione secca e non tornerà indietro - non è un caso che il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, abbia detto proprio l’altro ieri di essere pronto a fare la propria parte mettendo in campo ulteriori ammortizzatori sociali.