PESCARA Una telefonata per mettere un paletto ma la sensazione è che servirà molto relativamente al coordinatore regionale Pagano. La telefonata l’ha fatta ieri Silvio Berlusconi al responsabile abruzzese di Forza Italia che in cinque mesi si è trovato a gestire un problema più grande dell’altro fino al -17 percentuale con cui si sono chiuse le elezioni che hanno segnato il ritorno al potere del centrosinistra. Le polemiche fioccavano già sabato sera prima del comizio di Mascia, si moltiplicano intorno alla notizia del giorno, diffusa da Pagano.
«Il presidente - spiega Pagano - mi ha spinto a proseguire in Abruzzo il lavoro di rilancio del partito con lo spirito di tornare vincenti. Basta con le polemiche sterili, ora dobbiamo impegnarci a vincere i ballottaggi e promuovere un'opposizione responsabile». Nel cahier de doleance degli scontenti invece abbonda l’imbarazzo: convocazione dell’ultim’ora per i parlamentari, cammino autonomo del comitato che sembra voler eludere il coordinamento e poi, ultima ma non in ordine di importanza, anche la strategia per superare il momentaccio di un 2014 da tregenda. «Io non ho realizzato alcun documento di sfiducia a Pagano - diceva Sospiri sabato sera - ma mi sembra indecente convocare un comitato a ridosso dei ballottaggi». Il giorno dopo, è ancora Febbo a mettere il sale. E le ferite di questo passo diventeranno piaghe: «Ho letto il comunicato di Pagano, mi sembra farneticante pensare che Berlusconi gli abbia telefonato tra i mille problemi di oggi , al massimo Pagano avrà parlato con Dudù». Ad ogni buon conto, queste sono scaramucce. I veri problemi in Forza Italia ci saranno molto presto. La notte dei lunghi coltelli è fissata per domenica 8, dopo i ballottaggi: il 9, lunedì prossimo, alcuni membri del coordinamento si sono autoconvocati.