ROMA Accordo fatto. «Etihad Airways ha confermato che invierà una lettera che preciserà le condizioni e i criteri per il proposto investimento nel capitale da parte della compagnia che, negli ultimi mesi, ha negoziato con Alitalia e i suoi stakeholder», recita una nota congiunta diffusa ieri da Alitalia e Etihad. Secondo il ministro dei trasporti Maurizio Lupi l'investimento della compagnia sarà «intorno ai 600 milioni di euro, con un grande piano industriale che rilancia il sistema degli aeroporti italiani, quindi Fiumicino e Malpensa. Dovremo entrare nel merito, ma mi sembra un ottimo segnale». Lupi ha escluso, per ora, che i debiti dell'Alitalia possano essere trasferiti in un bad company anche se l'ingresso di Etihad dovrebbe avvenire mediante l'acquisizione tra il 45 e il 49% di una nuova società. Ancora da definire i dettagli sulla posizione debitoria della vecchia Alitalia-Cai: Etihad aveva chiesto di cancellare 565 milioni di debiti finanziari e le banche hanno dato la disponibilità a rinunciare a 180 milioni, un terzo della somma. Gli altri due terzi, circa 385 milioni, dovrebbero essere trasformati in capitale della nuova società. L'altra trattativa importante riguarda il confronto con i sindacati sugli esuberi. Etihad ha chiesto che escano da Alitalia 2.600 persone e i sindacati chiedono, invece, un piano industriale globale e la possibile riallocazione degli esuberi in altre compagnie del gruppo: «Dovremo vedere concretamente il piano industriale, e verificare le ricadute sull'occupazione: prima è inutile fare supposizioni. Ma in ogni caso bisognerà ovviamente garantire soluzioni adeguate», ha commentato il leader della Uil Angeletti . «Dopo l'approvazione, con la conferma dell'accettazione delle condizioni da parte del cda di Alitalia e dei suoi stakeholder, le compagnie aeree -continua la nota congiunta diffusa ieri - procederanno alla preparazione della documentazione finale per completare l'operazione proposta, in linea con le regole dell'Unione Europea e gli altri requisiti normativi». L'intesa, che dovrebbe essere perfezionata in un mese, dovrà ricevere l'approvazione da parte della Ue e non mancheranno gli interventi delle altre compagnie continentali che avevano già alzato la voce nei mesi scorsi. Il via libera al perfezionamento dell'intesa è stato commentato dallo stesso ad e presidente di Etihad James Hogan: «Siamo lieti di poter andare avanti con questa operazione e confidiamo di raggiungere la positiva conclusione della transazione proposta ad Alitalia. Una partecipazione azionaria in Alitalia sarà utile non solo alle due compagnie, ma ciò che più conta è che questa partecipazione darà più scelta e maggiori opportunità di viaggio a chi si muove per affari o per turismo da e per l'Italia». L'ad di Alitalia Gabriele Del Torchio ha invece voluto rimarcare che «è un’eccellente prospettiva per Alitalia. L’ investimento assicurerà una stabilità finanziaria ed è la conferma del ruolo chiave di Alitalia quale asset infrastrutturale strategico per lo sviluppo del settore dei viaggi e del turismo nel nostro Paese». Oggi, la compagnia degli Emirati effettua oltre 1.000 voli settimanali verso 96 destinazioni sia passeggeri che cargo in Medio Oriente, Africa, Europa, Asia, Australia, America del Nord e America del Sud, con una flotta di 85 aerei di Airbus e Boeing e detiene quote in Airberlin, Air Seychelles, AerLingus, Virgin Australia, Air Serbia, Jet Airways, Darwin.