E' guerra a distanza tra i due candidati al ballotaggio: Manola Di Pasquale e Maurizio Brucchi, che ieri si sono divisi piazza Martiri in orari completamente diversi, per non incontrarsi: il sindaco uscente è tornato ieri mattina, come ha fatto anche sabato, con il suo gazebo, le magliette con la scritta «Teramo vince con te» e il materiale elettorale da distribuire a sostenitori e semplici passanti, mentre la sfidante Manola ha scelto una festa serale, dedicata ai giovani con una band emergente e la presenza del Governatore D'Alfonso. La Di Pasquale, che sabato ha incontrato a Pescara il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, ha tenuto a sottolineare che il Pd, anche a livello nazionale, guarda a Teramo come punto di snodo strategico, riportando in una nota le parole del ministro Boschi. «Questa è un settimana decisiva - ha dichiarato il ministro -. Abbiamo vinto le europee, in Abruzzo, in Piemonte e in tante città importanti, ma non ci accontentiamo. Non ce ne andiamo dalle piazze e continuiamo a lavorare. Manca davvero poco per un risultato grande e chiedo un'attenzione particolare per la Di Pasquale, poiché l'attende una sfida epocale. In Abruzzo c'è stato un segnale di cambiamento profondo. Adesso aspettiamo anche Pescara e Teramo per ripartire insieme».
E intanto anche Gianluca Pomante ha ufficializzato la sua posizione, con una lunga nota dal titolo «Io scelgo», in cui spiega nel dettaglio le motivazioni che lo hanno spinto a dare un appoggio esterno alla Di Pasquale: «L'analisi politica impone di appoggiare Manola perché diversamente si consegnerebbe la vittoria a Brucchi- afferma in un passaggio chiave-. Il comportamento dei galoppini prezzolati che in queste ore cercano di denigrare chi, comunque, vorrebbe un cambiamento, anche se piccolo, anche se diverso, conferma l'atteggiamento vile e servile nei confronti di chi è duro con i deboli e misero con i forti. Il teramano medio si comporta come i prigionieri del Mito della Caverna di Platone, che pur liberi, dopo una vita passata in catene senza poter vedere la realtà, ne hanno paura e preferiscono restar dentro la caverna anziché uscirne».
Dal canto suo, Brucchi continua la campagna elettorale fatta di incontri pubblici, chiedendo di non abbassare la guardia e di tornare a votare e lanciando anche una stoccata a Berardo Rabbuffo, che ha scelto di appoggiare Manola. «Noi non ci apparentiamo e non facciamo alleanze. In politica ci vuole coerenza e purtroppo adesso c'è chi sputa nel piatto dove ha mangiato, chiedendo agli elettori che lo hanno sostenuto quando stava nel centrodestra di fare scelte diametralmente opposte».