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Pescara, 24/11/2024
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Data: 02/06/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Terremotati, niente bonus per comprare mobili nuovi. Per l’Agenzia delle Entrate le detrazioni fiscali non possono essere applicate a chi ha usufruito di fondi statali per la ristrutturazione delle proprie abitazioni

L’AQUILA Gli aquilani che stanno ristrutturando la propria abitazione danneggiata dal terremoto con contributi pubblici non potranno usufruire del bonus per l’arredamento previsto dal piano Casa 2014. Una circolare dell’Agenzia delle Entrate, di fatto, taglia fuori L’Aquila e il cratere dal decreto firmato dal premier Matteo Renzi e diventato legge nelle scorse settimane. La questione riguarda in particolare la possibilità di detrazione pari al 50% (per un massimo di diecimila euro) del costo per l’acquisto di mobili (tra cui si fa riferimento a letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione) ed elettrodomestici nell’anno 2013. Secondo la circolare, uscita a settembre, infatti, delle detrazioni non potranno usufruire i contribuenti che hanno avuto fondi statali per i lavori sulla propria abitazione. Insomma, chi sta ristrutturando casa a seguito del terremoto e ha per questo usufruito di finanziamenti pubblici, dovrà pagare i mobili da sé, senza poter richiedere alcuna detrazione. Ad accorgersene, per primi, sono stati i commercialisti e i Caf che in questo periodo stanno presentando le dichiarazioni dei redditi e che hanno visto respinte le domande di detrazioni fiscali previste per il mobilio nel piano Casa. La detrazione per l’acquisto dei beni si ottiene, infatti, indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Unico persone fisiche). Nella «Guida al bonus mobili ed elettrodomestici» dell’Agenzia delle Entrate si afferma che «si può usufruire di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione» e che «per avere la detrazione è indispensabile realizzare una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. Occorre, inoltre, che le spese per questi interventi di recupero edilizio siano sostenute a partire dal 26 giugno 2012». Molti aquilani, avendo un’abitazione in ristrutturazione, hanno quindi acquistato mobili ed elettrodomestici nel corso del 2013, contando di poter accedere al beneficio fiscale. In realtà, in base all’ultima circolare della stessa Agenzia, uscita solo a fine settembre 2013, si afferma che per accedere alla detrazione, una condizione indispensabile, oltre a quella di avere un immobile in ristrutturazione, è di usufruire della detrazione per ristrutturazione edilizia, intendendo con quest’ultima la ristrutturazione di un’abitazione a proprie spese, senza contributi pubblici (come specificato dal decreto legge 201 del 6 dicembre 2011). Una scelta che sembra, tra l’altro, annullare quasi completamente ciò che è scritto nella stessa guida, cioè che la detrazione in esame è collegata a «interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza». Infatti, l’agevolazione fiscale è, di fatto, inaccessibile per la maggior parte dei contribuenti aquilani, pur trovandosi a effettuare interventi di ricostruzione-ripristino di immobili danneggiati per il sisma. L’ennesima beffa, insomma, per chi ha già subìto notevoli disagi a causa del terremoto e adesso si vede sottrarre un diritto riconosciuto nel resto d’Italia.

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