PESCARA Per il 2015 Ironman raddoppia le distanze e, si spera, le presenze turistiche. La notizia del giorno è che l'evento organizzato dalla Wecan di Michele Russo non solo si svolgerà a Pescara per il quinto anno consecutivo, ma sarà «full distance» ovvero sarà articolato secondo le regole del triathlon vero. Nelle prime quattro edizioni abbiamo assistito all'Ironman 70.3 che contempla distanze dimezzate (1,9 km a nuoto, 90 km in bici e 21,095 km di corsa) rispetto a quelle dei Mondiali assoluti. Nel 2015, invece, gli appassionati potranno assistere all'Ironman più duro e spettacolare con gli atleti in gara sulle distanze classiche: 3,8 km a nuoto, 180 km in bicicletta e 42,195 km, in pratica la maratona, per il podismo. Una faticaccia superiore anche a quella che i supermen e le superwomen sostengono alle Olimpiadi dove, per la cronaca, le distanze sono inferiori all'Ironman 70.3. Il salto cosa che porterà a Pescara il meglio della specialità a livello mondiale. Il salto di qualità tecnico e agonistico di Ironman comporterà alla Wecan anche uno sforzo organizzativo ulteriore. «Entro giugno dovremo sciogliere la riserva - spiega il patròn Michele Russo - legata soprattutto alle possibilità che ci offrirà l'Amministrazione comunale. Teniamo conto che organizzare il triathlon full distance comporta la chiusura delle strade per un'intera settimana, con variazioni dei percorsi. Bisogna lavorare a fondo per mettere a puntino i dettagli e ridurre i disagi che fatalmente ci saranno. Perché se in questi anni la gente si è lamentata per lo stop al traffico e ai parcheggi in mezza città nel weekend, la chiusura per sette giorni di fila andrà accompagnata da misure alternative nel settore della viabilità». Russo racconta un retroscena sull'edizione appena passata in archivio: «Visti i tanti cantieri aperti e corso Vittorio Emanuele chiuso, avevamo pensato di spostare l'evento sulla riviera Sud per limitare i disagi e avere comunque una location attrattiva. Non è stato possibile perché ormai il quartier generale di atleti e staff era stato fissato in pieno centro. Non è stato possibile neanche posticipare la data, inizialmente prevista la seconda domenica di giugno com'è sempre stato. Avevamo pensato di bypassare i problemi legati al periodo elettorale, ma non si è potuto fare in quanto Ironman 70.3 Italy è inserito in un calendario programmato dall'anno scorso». Per l'Amministrazione comunale che verrà, comunque, si tratta di un'altra scommessa da vincere: avere il triathlon vero significa portare a Pescara tremila atleti (mille in più di quest'anno) che con i relativi accompagnatori faranno salire le presenze a diecimila circa e per un'intera settimana, non solo per il weekend. «Potete immaginare - conclude Russo - che razza di impatto positivo potrebbe avere un evento di queste dimensioni sull'economia cittadina. Con il 50% in più di atleti e visitatori per un’intera settimana, lavorerebbero al massimo non solo le attività commerciali del centro, ma anche quelle dell’hinterland». Più Pil per tutti, insomma, ma senza dimenticare la vivibilità e la sicurezza perché sabato, passate da poco le 20, abbiamo assistito personalmente alla gimkana di un’ambulanza a sirene spiegate che per passare in una via Carducci superintasata ha impiegato dieci minuti.
«Un boom di presenze da ripetere»
PESCARA Sostenitore di Ironman fin dalla prima edizione, tra lo scetticismo di altri addetti ai lavori, Lo immagina bene Emilio Schirato, presidente di Federalberghi Abruzzo, promuove anche la quarta edizione dell'evento: «E' andata meglio degli anni scorsi - afferma - tant'è che gli alberghi di Pescara, Montesilvano e Francavilla hanno fatto il pieno nel fine settimana. Insieme a noi, mi risulta, hanno lavorato tanto anche altre attività impegnate nella ristorazione nel commercio». Con l'Ironman full distance si prevede un boom, il salto di qualità atteso dagli operatori turistico-ricreativi. «Non ci voleva molto per capire che Ironman avrebbe dato un impulso all’economia cittadina - aggiunge Schirato - e, pur tra i disagi fisiologici che tale manifestazione ha comportato al traffico e alla vita quotidiana dei pescaresi, il bilancio per quanto mi riguarda è largamente positivo». Il numero uno degli albergatori, però, ritiene che Pescara possa offrire molto di più e per più mesi dell’anno. «Ora si tratta di caratterizzare la città in ogni mese estivo, da giugno a settembre, con un evento di qualità. Non è vero che a Pescara ci sia il deserto di manifestazioni importanti, a parte Ironman. Il guaio è che spesso più eventi di spessore vengono affastellati nello stesso periodo. Il segreto è di distribuirli nei cento giorni della stagione estiva. Sotto questo aspetto credo che un’altra spinta forte verrà da Pescara Jazz che esce dal chiuso dell’Aurum e del teatro d’Annunzio per aprirsi ad altri spazi come il porto turistico e l’outlet Village di Città Sant’Angelo».