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Pescara, 24/11/2024
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Data: 04/06/2014
Testata giornalistica: Prima da Noi
Le regionali in Abruzzo - Abruzzo, sul Consiglio regionale è ancora buio fitto. Simulazioni e tentativi aspettando l’ufficialità. D’Alfonso: «rifare legge elettorale»

ABRUZZO. Una settimana e un giorno. Tanto è passato da quando l’Abruzzo ha scoperto il nome del nuovo presidente della Regione. Sul Consiglio regionale, però, ancora tante incognite.
La nuova legge elettorale ha creato un vero e proprio pasticcio così che non si conoscono ancora tutti i nomi degli eletti. La proclamazione è saltata e all’orizzonte una serie di ricorsi inevitabili, qualsiasi sarà il responso della Corte d’Appello e della commissione elettorale.
D’Alfonso, nonostante non sia ancora stato nominato presidente, lavora senza sosta fuori dal palazzo della Regione ma scalpita per entrare e soprattutto per nominare la giunta.
«Quel che e' sicuro e' che dobbiamo mettere mano alla regola elettorale», ha detto oggi il presidente. «Facendo in modo che tutto sia più semplice, immediato e comprensibile nel come e nel cosa. E non lo faremo gli ultimi giorni di legislatura - ha proseguito -. Le regole elettorali si fanno all'inizio, e non come i tacchini quando sta arrivando il Natale. Prima ancora però nella nostra agenda di governo ci saranno le misure a favore dell'economia per il territorio».
Sulla nuova giunta, D'Alfonso ha concluso dicendo: «Dobbiamo aspettare, non sappiamo ancora il nome di tutti gli eletti».

SIMULAZIONI
I nomi dei 29 consiglieri eletti alla Regione cominciano a delinearsi nelle diverse simulazioni, anche se è necessario attendere i dati definitivi (che sono molto importanti per definire i resti più alti) e la proclamazione della Corte dell’Appello dell’Aquila, verso cui stanno affluendo i verbali delle singole circoscrizioni. Secondo un ultimo tentativo di attribuzione dei seggi e dei quozienti, ci sarebbero 16 eletti con quoziente pieno e 13 con i resti. Nel totale finale il centrosinistra avrebbe 16 consiglieri, 7 il centrodestra e 6 il Movimento 5 Stelle, più naturalmente D’Alfonso e Chiodi per un totale di 31 consiglieri complessivi. Il Pd porterebbe all’Emiciclo 2 eletti di Chieti (Silvio Paolucci e Camillo D’Alessandro), 2 dell’Aquila (Pierpaolo Pietrucci e Giuseppe Di Pangrazio), 3 di Pescara (Donato Di Matteo, Alberto Balducci e Marinella Sclocco), 3 di Teramo (Dino Pepe, Sandro Mariani, Luciano Monticelli). L’Idv elegge Lucrezio Paolini a Chieti. Regione Facile ha 2 consiglieri (Alessio Monaco a Chieti e Lorenzo Berardinetti all’Aquila), 1 seggio con Mario Mazzocca a Pescara per Sinistra ecologia e Libertà. Abruzzo civico 2 eletti (a Chieti Mario Fiorentino Olivieri e Andrea Gerosolimo all’Aquila). Il centrodestra elegge 4 consiglieri per Forza Italia (uno per provincia: Mauro Febbo, Emilio Iampieri, Lorenzo Sospiri, Paolo Gatti), Abruzzo Futuro 1 seggio (Mauro Di Dalmazio a Teramo), Centro democratico un seggio all’Aquila con Maurizio Di Nicola. Nuovo Centrodestra: Giorgio D’Ignazio a Teramo. Il Movimento 5 Stelle elegge 6 consiglieri: Sara Marcozzi e Pietro Smargiassi a Chieti, Gianluca Ranieri all’Aquila, Domenico Pettinari e Leandro Bracco a Pescara e Riccardo Mercante a Teramo. La battaglia adesso si sposta sui resti che potrebbero far cambiare qualche totale. Resta però alquanto dubbio il meccanismo che sarà applicato, vista la contraddittorietà dell’articolo 17 comma 5, lettera E e lettera G, senza dire della sorpresa che potrebbe scaturire dall’elezione o meno di Marinella Sclocco che potrebbe diventare assessore in quota rosa, spianando la strada all’assessore esterno Giovanni Lolli.

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