ROMA Almeno 2.400 esuberi ma con il vincolo, imposto dall’Ue, che il controllo della compagnia resti europeo. Sono i punti cardine del negoziato tra Alitalia-Ethiad all’indomani dell’arrivo delle lettere con le offerte del vettore degli Emirati. Gli esuberi stimati in Alitalia per la fusione con Etihad sono «attorno a 2.400/2.500» poi «la discussione di merito ci sarà» quando la compagnia di bandiera e le parti «discuteranno il piano» ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Su Alitalia «adesso parte il confronto, c’è una regia del ministro alle Infrastrutture Lupi. Il ministero del Lavoro è a disposizione per la parte che gli compete, ammortizzatori sociali e problemi relativi al lavoro». Per Poletti «è prevedibile e necessario un confronto tra le parti, Alitalia dovrà incontrare i sindacati». Sugli esuberi «ci sono numeri che sono quelli dichiarati pubblicamente, però bisognerà vedere la discussione di merito con i sindacati». «C’è un fondo volo - sottolinea Poletti - che è nelle disponibilità del ministero delle Infrastrutture. Bisogna capire come questa situazione si configurerà non essendoci ancora un accordo. La Commissione europea ha intanto rinnovato la richiesta all’Italia di garantire che l’effettivo controllo di Alitalia «resti in mano Ue» e ha sottolineato che potrebbe richiedere alle autorità italiane i documenti che provino la non violazione delle norme Ue nell’operazione con Etihad. «La compagnia aerea non solo deve avere una proprietà maggioritaria da parte di interessi Ue, ma anche il suo controllo deve rimanere in mani Ue,» ha detto Helen Kearns, portavoce del commissario Ue ai trasporti, Siim Kallas, che è responsabile del dossier Alitalia. Intanto il governatore della regione Lombardia, Roberto Maroni, lancia l’allarme: «Ho incontrato il presidente di Sea, Pietro Modiano e abbiamo condiviso la preoccupazione che questo ingresso di Etihad, che va bene per Alitalia, possa penalizzare il sistema aeroportuale lombardo e, in particolare, Malpensa. Ribadisco la necessità che il piano non penalizzi Malpensa e non riduca la capacità del sistema aeroportuale lombardo, di cui Malpensa è fulcro, come lo stesso governo ha riconosciuto». Poco dopo Alitalia ha «smentito categoricamente la notizia di una qualsivoglia volontà di chiudere o ridurre le sue attività all’aeroporto di Milano Malpensa».