ROMA Mentre il Senato tenta di dare il via libera in commissione al decreto Irpef, il commissario alla revisione della spesa Carlo Cottarelli annuncia una campagna di controlli per imporre a enti e amministrazioni di comprare beni a servizi a prezzi standard, garantendo così quei risparmi necessari proprio per riduzione delle tasse sul lavoro. A ben guardare, il tema è sempre lo stesso: come finanziare in modo stabile e credibile una riduzione delle tasse sul lavoro che dovrà proseguire nei prossimi anni, eventualmente allargandosi ad altre fasce di contribuenti. Proprio su questo punto ieri sera a Palazzo Madama è andato in scena un braccio di ferro interno alla maggioranza, con il governo intenzionato a difendere l’attuale assetto del bonus - di cui beneficiano dieci milioni di lavoratori dipendenti - e il Nuovo Centro Destra che insisteva per un innalzamento del tetto di 26 mila euro a beneficio almeno dei nuclei familiari con tre figli. Così davanti alla resistenza del ministero dell’Economia, preoccupato per la tenuta dei conti, è stato inevitabile rinviare la riunione delle commissioni Finanze e Bilancio a stamattina alle 8,30, appena un’ora prima dell’orario previsto per la seduta dell’aula. Uno stop alle modifiche è arrivato anche sull’allargamento dello sgravio Irap a beneficio delle imprese: se ne riparlerà in autunno con la legge di stabilità. All’ultimo momento è apparso anche un emendamento del governo con lo slittamento del termine per il pagamento della Tasi nei Comuni che non hanno ancora deliberato in merito. Per rendere la misura immediatamente esecutiva servirà però anche un decreto legge.
LE CARTELLE ESATTORIALI
La giornata aveva comunque portato alcune novità di un certo rilievo. La prima riguarda le cartelle esattoriali. Con un emendamento del presidente della commissione Finanze Mauro Maria Marino (che nelle settimane scorse era stato caldeggiato dallo stesso amministratore delegato di Equitalia Benedetto Mineo) vengono riammessi alla possibilità di rateizzare il debito quei contribuenti che avendo saltato dei pagamenti avevano perso il beneficio, prima delle norme più favorevoli introdotte nel giugno scorso con il “decreto del fare”. La nuova richiesta dovrà essere presentata entro il prossimo 31 luglio e permetterà di dilazionare il versamento fino ad un massimo di 72 rate.
Attraverso un emendamento dei relatori è stato ripreso il tema degli affitti d’oro inizialmente introdotto nel cosiddetto “decreto salva-Roma”. Le amministrazioni entro il 31 luglio potranno comunicare il preavviso di recesso dai contratti di locazione in essere. Slitta poi al primo gennaio 2016 l’obbligo di pubblicare solo on line, invece che sui giornali, i bandi di gara pubblici.
Non avrà invece bisogno di interventi legislativi la stretta sugli acquisti annunciata da Cottarelli: ai primi di luglio arriverà l’indicazione dei prezzi benchmark per i prodotti le cui caratteristiche possono variare, ma da subito con la collaborazione di Ragioneria generale dello Stato e Guardia di Finanza partiranno i controlli per individuare le amministrazioni che non si adeguano ai prezzi Consip per forniture standard come energia elettrica, gas, carburanti rete, carburanti extra rete, combustibili per riscaldamento, telefonia fissa, telefonia mobile.