«Brucchi non si nasconda dietro le anatre». Così Manola Di Pasquale, candidata al ballottaggio contro il sindaco uscente Maurizio Brucchi, ha esordito ieri nel corso della conferenza stampa per ufficializzare «l’accordo programmatico per la città di Teramo». Un accordo a tre perché a rispondere in maniera ufficiale, mettendoci la faccia e la presenza, sono stati solo gli ex sfidanti Gianluca Pomante e Graziella Cordone, assenti invece Berardo Rabbuffo e Giorgio Giannella: il primo, pur avendo escluso ogni possibilità di apparentamento, ha comunque indicato la sua vicinanza alla Di Pasquale, invitando i propri elettori a votarla. Il secondo ufficializzerà oggi la sua posizione. Intanto Manola Di Pasquale si porta avanti con il lavoro e indica le tre azioni che realizzerà, ovviamente in caso di vittoria al ballottaggio, nelle prime 48 ore da sindaco. «Per prima cosa - ha detto affiancata dai suoi alleati - convocherò un tavolo permanente per la crescita economica della città. Incontrerò gli operatori del commercio e delle attività produttive, artigiani e agricoltori per mettere in campo azioni reali per la ripresa di questi settori».
Un altro tavolo di lavoro sarà sulla Tia, per individuare soluzioni finalizzate alla riduzione dell’imposta. Tra gli incontri istituzionali messi al primo posto in agenda c’è quello con il manager Asl Paolo Rolleri. «Io posso farlo - ha affermato la candidata - perché al contrario del sindaco uscente non ho conflitti di interesse». Sempre nelle prime 48 ore Manola mette in agenda un incontro con la Banca Popolare di Bari e la Banca d’Italia per capire gli scenari futuri che si profilano per la Tercas. Accanto a lei anche Gianluca Pomante, il quale ha tenuto a precisare che la scelta di appoggiare la candidata anti-Brucchi è nata da una consultazione con i suoi.
Graziella Cordone, che ha avuto degli scricchiolii all’interno del suo gruppo, perché alcuni consiglieri hanno preso ufficialmente le distanze dalla scelta di appoggiare la Di Pasquale, ha invece rimarcato che la sua è stata una posizione chiara fin dall’inizio: «In campagna elettorale avevamo già dichiarato che in caso di ballottaggio il nostro appoggio sarebbe andato a Manola».
E Brucchi? Dal canto suo continua il tour nelle frazioni, così come sta facendo la candidata di centrosinistra. «Per me la campagna elettorale non si è mai fermata - ha affermato il sindaco uscente - sto continuando ad incontrare cittadini e simpatizzanti e riscontro grande attenzione e anche un po’ di rabbia per la vittoria sfumata al primo turno. I nostri 192 candidati stanno continuando a lottare come leoni». Paura del possibile salto della quaglia evocato da D’Alfonso? «Neanche per sogno, siamo una squadra unita, dall’altra parte vedo già delle dissonanze, ma non sono affari miei. Noi pensiamo ad andare avanti nonostante ci sia qualcuno che vuole mettere in discussione la nostra compattezza, ma non ci riuscirà».