L’AQUILA Raddoppiano i passeggeri in transito all'aeroporto di Preturo: dai tre del volo inaugurale (uno in arrivo e due in partenza per Milano) ieri si è toccata la cifra di sei, due atterrati e quattro decollati alla volta del capoluogo lombardo. Tra questi quattro, oltre all'amministratore della società di gestione, Xpress, Giuseppe Musarella, anche una coppia giunta in città per partecipare a un matrimonio. «All’Aquila siamo venuti in treno ma per tornare a casa sfruttiamo questa comodità - hanno raccontato - e speriamo che in futuro ci siano collegamenti anche nel weekend». Lo scalo di Preturo è tornato in attività dopo lo stop dei giorni scorsi della compagnia aerea Twinjet, che aveva sospeso i voli prima per mancanza di passeggeri e poi per festività nazionali (in Francia e in Italia). Ieri di viaggiatori se ne sono contati sei: di fronte a numeri del genere è difficile anche per il più inguaribile degli ottimisti guardare con fiducia al futuro. Il flop dei biglietti, nonostante la campagna di ticket low cost per incentivarne la vendita, i costi di gestione e un mercato che sembra appannaggio di clienti casuali e occasionali impongono una riflessione sul futuro di un'infrastruttura che il sindaco Cialente ha paragonato, per importanza e impatto strategico, all'autostrada A24. Qualche giorno fa la Xpress aveva annunciato novità e nuovi collegamenti con la Sardegna e la Sicilia, con voli a partire da 80 euro a tratta; per la Sardegna sembra essere concreto l'interessamento di Tourgest per un volo con Olbia (già attivo da Perugia). Forse una mano potrebbe arrivare dalla costruzione di un centro commerciale, previsto nel business plan della Xpress ma non dalle norme del Prg: un ostacolo superato dall’assise civica che ha approvato una variante al Piano regolatore (anche con i voti di parte delle opposizioni), che di fatto spiana la nascita di uno spazio per outlet e, volendo, per un centro fieristico. Qualche tempo fa, in un'intervista a un quotidiano on line, Musarella aveva invocato un cofinanziamento della Regione nell'acquisto dei biglietti per abbassare i costi per i passeggeri. Un'ipotesi che non sembra aver entusiasmato il neo presidente della Regione Luciano D'Alfonso, mentre il primo cittadino del capoluogo aveva parlato addirittura di «tariffe sociali» per incentivare l’acquisto dei ticket come avviene in altri scali nazionali. Senza specificare, però, che il presupposto per un aiuto di Stato, in deroga alla normativa europea, è riservato solamente alle popolazioni che realmente vivono e risiedono in aree particolarmente svantaggiate sotto il profilo della mobilità, come le isole, in virtù del cosiddetto «principio di territorialità», sancito dal Regolamento comunitario numero 1008/2008. Per intenderci, queste deroghe sono riservate solamente alle popolazioni residenti in Sardegna o nelle isole minori della Sicilia (come Pantelleria o Lampedusa), che di fronte a un'evidente impossibilità di raggiungere il continente con auto o treni, possono godere di tariffe scontate per i voli. Senza contare che nei casi appena citati (cofinanziamento e tariffe sociali) si tratterebbe di un ulteriore aiuto da parte del pubblico a una struttura che a più riprese è stata bollata come privata. Privata, ma beneficiaria di costosi regali dell'Amministrazione (variante a Prg, fondi per l’allargamento della pista e finanziamento di 600 mila euro l'anno in tre anni) che vanno ad aggiungersi agli altri fondi pubblici investiti sull'aerostazione, per una cifra che si aggira attorno ai quattro milioni di euro.