Già ci sono le prime schermaglie. Il direttore generale della Asl di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Giancarlo Silveri, ha fatto ben capire di non essere affatto intenzionato a lasciare il suo posto solo perché è cambiato il timone alla Regione. A suo parere ha gestito e continua a gestire bene l’azienda sanitaria aquilana e quindi non ci sono motivi perché lasci l’incarico. Il caso Asl è solo l’inizio di quella stucchevole stagione delle nomine a cui assistiamo ogni qual volta che avviene un ribaltone politico. Via Chiodi, arriva D’Alfonso: via i manager collocati dal centrodestra, dentro direttori e presidenti di cui si fida il centrosinistra. Si chiama spoil system ed è un “balletto” stucchevole, abbiamo detto, perché nel passato si è sempre trascinato per lungo tempo, infarcito da rivalse politiche e “cambiali elettorali” da ripagare. Ma che questa volta, più che mai, costituisce un banco di prova per D’Alfonso. Il motivo è semplice: si tratta degli unici veri incarichi che devono essere scelti e affidati direttamente dal nuovo governatore. Gli assessori sono individuati dal voto degli elettori e secondo i criteri della legge regionale (...). I futuri manager di aziende ed enti strumentali, strategici (trasporti e credito), essenziali (acqua, case popolari) e funzionali (sanità) rappresentano invece le braccia operative del nuovo sistema di potere che promette efficienza, semplificazione, economia. Concetti che hanno convinto gli abruzzesi al voto, i quali ora si aspettano risultati sul campo. Risultati immediati. E visti i tempi vergognosi della legge elettorale, a D’Alfonso si chiede un altro miracolo. Di non rendere più stucchevole di quanto lo sia già stata nel passato, questa trafila delle nomine.