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Pescara, 24/11/2024
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06/06/2014
Il Centro
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PESCARA Dopo la proclamazione del nuovo presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, e dei consiglieri regionali e una volta composta la squadra di governo, il nuovo esecutivo regionale dovrà occuparsi del rinnovo dei vertici degli enti strumentali e delle società partecipate. Sulla base del principio dello spoil system, la Regione dovrà confermare o revocare gli incarichi ai vertici di enti importanti, a partire dalle Asl e dalle società per il trasporto pubblico per arrivare alle diverse agenzie regionali: Ater, Arit, Arta, ecc. Enti, alcuni efficienti e altri considerati veri e propri carrozzoni, da sempre al centro delle logiche spartitorie della politica. Per quanto riguarda le aziende sanitarie locali, il manager della Asl di Teramo, Paolo Rolleri, è stato nominato a fine 2013 e ha il contratto fino al 2016. Il primo step di verifica, tuttavia, è dopo 18 mesi, quindi a metà 2015; in quell'occasione l'incarico potrà essere confermato o meno. Il direttore generale della Asl di Pescara, Claudio D'Amario, ha superato di recente la prima verifica e il suo mandato, che è stato rinnovato, scade fra tre anni. Il manager di Avezzano-Sulmona-L'Aquila, Giancarlo Silveri, sarà sottoposto alla verifica dei primi 18 mesi tra luglio e agosto così come il direttore della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, Francesco Zavattaro. I direttori abruzzesi hanno il compenso più “basso”, se così può essere definito, a livello nazionale: poco più di centomila euro lordi all'anno. Nel fare il punto della situazione, il sub commissario per la sanità, Giuseppe Zuccatelli, riconosce ai manager di aver contribuito al riequilibrio dei conti. «L'elemento sul quale ho rilevato criticità», rileva Zuccatelli, «è la necessità di elevare la qualità del servizio offerto, su cui c'è ancora moltissimo da fare». Ci sono poi le società del trasporto pubblico locale: da una parte la Gtm e la Sangritana, di cui la Regione è socio unico, e dall'altra l'Arpa e la Saga (aeroporto d’Abruzzo), di cui la Regione è socio di maggioranza. I mandati dei quattro presidenti - Massimo Cirulli (Arpa), Michele Russo (Gtm), Pasquale Di Nardo (Sangritana) e Lucio Laureti (Saga) - scadono più in là ma Cirulli ha già detto di voler lasciare a fine mese (vedi dichiarazioni in alto nella pagina di destra). I compensi vanno dai 90mila euro di Russo ai circa 130mila di Cirulli e Di Nardo. «Cifre», sottolinea il segretario regionale della Filt-Cgil, Franco Rolandi, «che unite alle spese dei Cda, superano il milione di euro». Per quanto riguarda l'Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta), il contratto del direttore generale Mario Amicone, ormai alla soglia dei 70 anni, è stato rinnovato nei mesi scorsi dalla ex giunta Chiodi. Con una clausola: che, appunto, Amicone si rimetta allo spoil system nel caso in cui fosse cambiata l’amministrazione. Altro contratto arrivato di recente è quello del nuovo direttore dell'Agenzia sanitaria regionale (Asr), Amedeo Budassi. Il presidente della Finanziaria regionale abruzzese (Fira), Rocco Micucci dovrebbe rimanere in carica fino all'approvazione del bilancio (aprile 2015). In questo caso avrebbe un doppio incarico pubblico perché dal 25 maggio è anche sindaco di Rapino. C'è da capire anche quale sarà il destino del nuovo presidente di AbruzzoSviluppo, Giuseppe Cetrullo, e del direttore generale dell'Agenzia regionale per l'informatica e la telematica (Arit), Carlo Greco. La Regione dovrà inoltre preoccuparsi di individuare la guida della neonata Arap, ente unico in cui sono stati fusi i sei consorzi industriali abruzzesi. Nomine in viste anche nei Cda o per i commissari delle cinque Ater, mentre la logica dello spoil system non si applica alle tre Adsu, per le quali vale il principio della rotazione. Discorso diverso per l'Istituto Zooprofilattico dell'Abruzzo e del Molise, a Teramo, il cui direttore generale è stato nominato d'intesa tra le due Regioni e il ministero. «Una delle priorità di D'Alfonso e della nuova giunta», osserva il segretario regionale della Fp-Cgil, Carmine Ranieri, «dev’essere quella di rivedere la macchina organizzativa sia della Regione che degli Enti , che dovrebbero essere il motore dello sviluppo e del rilancio dell'Abruzzo»
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