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Pescara, 24/11/2024
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Data: 06/06/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Le regionali in Abruzzo - Giunta, quattro posti al Pd. Se entra Sclocco dentro Lolli, Paolucci e Pepe. A Mazzocca e Gerosolimo le altre due poltrone. La presidenza del consiglio per Di Pangrazio. D’Alessandro: «Legge elettorale ecco chi è stato a votarla»

PESCARA Bloccato dai tempi biblici della proclamazione degli eletti in Consiglio regionale, il neo-governatore Luciano D’Alfonso taglia e cuce il vestito della sua giunta mentre i giorni passano. La novità delle ultime ore è che il Pd non intende limitarsi a prenotare due o tre dei sei posti disponibili in giunta, governatore a parte, ma è pronto ad ascriversene ben quattro. I nomi sono quelli del segretario Silvio Paolucci, circoscrizione teatina ma di natali frentani, destinato alla Sanità con il Bilancio in aggiunta, dell’aquilano Giovanni Lolli, vice governatore con delega alla Ricostruzione dell’Aquila, della pescarese Marinella Sclocco se verrà definitivamente annunciata tra gli eletti in Consiglio e, questa è la novità, del teramano Dino Pepe. Insomma, perfetta ripartizione geo-politica, come da schemi consolidati e mai revisionati, quanto meno per quel che riguarda le assegnazioni Pd. Restano due posti disponibili, uno per Mario Mazzocca, pescarese delle aree interne, Sel, l’altro per Andrea Gerosolimo, sulmonese, Abruzzo civico. Dovesse restare fuori dal Consiglio la Sclocco, tutti i conti andranno a monte, con la ricerca di una donna-assessore esterno (Betty Leone o Anna Marcozzi) e qualche chance di giunta per Regione facile (Alessio Monaco o Lorenzo Berardinetti). Per Idv si prepara la titolarità dell’Agenzia sanitaria regionale (Alfonso Mascitelli). C’è infine da assegnare la poltrona di presidente del Consiglio regionale: anche qui la gara è tutta in casa Pd con il marsicano Giuseppe Di Pangrazio favorito su Donato Di Matteo, penalizzato dalla presenza di più pescaresi in giunta (Sclocco, Mazzocca e lo stesso D’Alfonso).

D’Alessandro: «Legge elettorale ecco chi è stato a votarla»

CHIETI Camillo D’Alessandro, capogruppo uscente del Pd in Consiglio regionale, torna sulla legge elettorale che sta procurando tanti disagi, la nuova legge che nessuno in Regione sembra sappia interpretare e che sta ritardando la proclamazione degli eletti in Consiglio, ormai ufficialmente affidata solo e soltanto alla Corte d’appello dell’Aquila, alle prese con conteggi e riconteggi.
D’Alessandro ha postato questo messaggio sul suo profilo Facebook: «Ecco chi ha votato e chi non ha votato la legge elettorale vergogna della Regione Abruzzo: io e il gruppo del Pd, solo noi, abbiamo votato contro». Poi D’Alessandro inserisce in rete un brano tratto dal verbale dell’aula dell’Emiciclo e riferito all’approvazione della legge: «Eseguite distinte votazioni, con procedimento palese, dei singoli articoli di cui consta il progetto di legge e dato atto che ciascuno di essi è stato approvato a maggioranza statutaria. Uditi gli interventi di voto dei consiglieri D’Alessandro Camillo (contrario), Sospiri (favorevole), Acerbo (favorevole), Caramanico (favorevole), Menna (favorevole), Milano (favorevole), D’Alessandro Cesare (favorevole), Saia (favorevole), Venturoni (favorevole). Messo ai voti, sempre con procedimento palese, il progetto di legge nel suo complesso».

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