Non ho commenti da fare, parlerò della cosa con il presidente D’Alfonso». Lo scudo di Giancarlo Silveri, manager Asl, per il momento è il silenzio. Le critiche che gli sono piovute addosso dal centrosinistra, Cialente e Pezzopane in primis, lo hanno infastidito e non poco. È sulla sanità, dunque, che si accende il primo vero scontro post elezioni. Il Pd chiede a D’Alfonso un rinnovamento all’insegna «di competenze e professionalità» ed è chiaro che la prima poltrona nel mirino è quella aquilana, cercando di imporre uno spoil system destinato ad allargarsi a macchia d’olio anche nelle altre Asl regionali. Pezzopane e Cialente contestano «devastanti operazioni da manuale Cencelli» che avrebbero avuto pesanti ricadute su welfare e servizi. Dall’entourage di Silveri trapela un certo fastidio: il manager più volte si è affidato ai numeri, a quelli ottimi della mobilità extraregionale (attivo di 10,8 milioni nel 2013) e in miglioramento della mobilità intraregionale (da meno 15 a meno 8 milioni). Così come ha ribadito la correttezza dell’utilizzo dei 47 milioni erogati dall’assicurazione dopo il sisma per i danni al San Salvatore, facendo leva sull’inchiesta archiviata dopo il parere della Corte dei Conti. Insomma, lo scontro è al calor bianco ed è difficile comprenderne la possibile evoluzione. Il Pd certamente vorrebbe indurre Silveri a lasciare, nell’ottica neanche tanto tacita del «abbiamo vinto noi ora fatti da parte». Il problema è che il manager è stato rinominato per la seconda volta a gennaio 2013 e ha in tasca un contratto fino al 2018. Di dimissioni non se ne parla insomma, a meno che il governatore D’Alfonso, nel corso del faccia a faccia che ci sarà a breve, non assuma una posizione rigida che, al momento, pare piuttosto improbabile.
In soccorso di Silveri è arrivato Giorgio De Matteis, con una nota al vetriolo: «Cialente indirizzando i suoi strali anche sulla direzione generale della Asl, testimonia ancora una volta la sua cialtroneria politica. Infatti, quando si è trattato di ricollocarsi nella Asl e con orari di lavoro a dir poco singolari, l’attuale direttore dell’azienda sanitaria Asl era il migliore in assoluto. Vale anche la pena ricordare che nel suo ruolo di presidente della Conferenza dei Sindaci, con competenza diretta e specifica sulla sanità provinciale della Asl, mai lo abbiamo ascoltato proferire il benché minimo verbo sui vari problemi della sanità. Chissà come mai? È evidente che questo comportamento cialtronesco è la conferma del livello di questi personaggi. Ieri tornava utile il direttore Silveri, oggi che bisogna gestire e lottizzare le nomine, appaiono improvvisamente i due “cavalieri della legittimità”. L’avesse detto chiunque altro, magari avrebbe avuto anche senso, ma detto da questi due, e sottolineo dalla Pezzopane che nel corso degli anni di nomine ne ha maneggiate tante, appare incredibile». Intanto arriva una buona notizia per il San Salvatore: il numero uno della comunità scientifica internazionale del settore, Deborah Crowe, al termine di un’accuratissima ispezione, ha riconfermato l’accreditamento a più alti livelli al Centro regionale di immunoematologia e tipizzazione tissutale, diretto da Franco Papola.