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Pescara, 24/11/2024
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Data: 06/06/2014
Testata giornalistica: Ferpress
L’Aquila: senza case, ma con l’aeroporto

La storiella del giorno riguarda l’aeroporto di L’Aquila (Aeroporto dei Parchi Giuliana Tamburro) che ha realizzato un nuovo record, raggiungendo il numero di nove passeggeri trasportati in due settimane: sei nella prima, tre nella seconda.
La vicenda dello scalo aquilano (una pista nata in occasione del famoso G8 e che successivamente ha svolto qualche funzione per la Protezione Civile, prima dell’idea di trasformarlo in aeroporto commerciale) presenta alcuni elementi degni di una “pochade”.
Il volo inaugurale durò, infatti, circa sei ore, ma ciò non bastò a far recedere le amministrazioni locali dall’idea di sfruttare per i voli civili l’aeroporto, nonostante che lo scalo non disponga di tutte le strutture necessarie e che la navigazione debba avvenire “a vista”, in condizioni cioè di tempo ottimali. E – aggiungiamo – nonostante la concorrenza dell’aeroporto vicino di Pescara o della stessa Fiumicino, raggiungibile in poche ore attraverso l’autostrada.
Tutto bene se non ci fossero in ballo finanziamenti per 880 mila euro (ma forse la cifra è superiore) che avrebbero potuto essere utilizzati più opportunamente per altri scopi, al limite per affrettare la ricostruzione di una città ancora distrutta per il terremoto.
Ciò che appare incredibile (come nel caso del Mose o della stessa Expo, al di là della vicenda tangenti) è che lo Stato non sia capace di operare alcun controllo su questi rivoli di spesa (che a volte sono veri fiumi). Questa non è “spending review”, è solo una questione di salute pubblica, la necessità di non prendere a schiaffi la miseria.

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