Dalla certezza dell’europarlamentare Pina Picierno, «con Alessandrini si stravince», al «Vinciamonoi» che il centrodestra ha ripreso dai grillini, sperando in un sorpasso all’ultima curva. Domani i pescaresi scelgono il sindaco: quello del cambiamento se a prevalere sarà Marco Alessandrini, quello della continuità se invece la spunta Luigi Albore Mascia.
Nonostante il 43% del primo turno - 20 punti in più del rivale - in queste due settimane Alessandrini non si è risparmiato. Dopo il ministro Boschi, ieri il centrosinistra ha paracadutato a Pescara una Pina Picierno fresca di elezione all’europarlamento. «Ah, lei è quella della spesa?» le ha chiesto, riconoscendola, una cliente del Conad di via Milano. Sì, la Picierno è quella secondo cui con gli 80 euro che Renzi ha messo in busta paga a milioni di italiani ci si fa la spesa per due settimane: per questo Alessandrini se l’è portata in tour per i negozi del centro, Conad compreso. E lei è stata simpaticamente al gioco. «Quel commerciante è di centrodestra? Andiamo subito a trovarlo» ha detto lei piombando nella boutique di Santomo chiedendo il voto per Marco. L’ultimo blitz in un atelier di abiti da sposa in via Firenze. Nel comitato elettorale la vulcanica Picierno ha ringraziato la squadra di Alessandrini: «L’entusiasmo che abbiamo riscontrato, gli abbracci ricevuti e i sorrisi visti ci dicono che domenica Marco stravince». Poi ha immaginato il dopo: «Dovremo essere in grado di dare risposte alla gente perché le parole vuote emettono un suono stridente. Continuate con forza e con coraggio, ci interessa una filiera di inclusione: dall’Europa a Roma a Pescara, cioè da Pina a Matteo a Marco» ha detto Picierno. In serata la chiusura sul palco ai piedi del Ponte del Mare con D’Alfonso e Legnini. «Mascia è riuscito anche a far cancellare il Trofeo Matteotti» ha attaccato Alessandrini.
Alla sfida politica s’è aggiunta quella della risata: ’Nduccio alla Madonnina per Alessandrini e Vincenzo Olivieri a piazza Salotto per Mascia. Non molta gente dall’una e dall’altra parte, segno di insofferenza verso la politica: evidente il rischio di un forte astensionismo.
Il sindaco uscente ha riunito i sostenitori a corso Vittorio Emanuele per inaugurare un altro segmento della via riqualificata. Poi tutti in corteo, con lo striscione “Albore Mascia = onestà” fino a piazza Salotto per il comizio di chiusura: a scaldare la platea è stato il senatore Maurizio Gasparri. La ritrovata unità con l’Ncd di Testa riporta la coalizione a un 36% che autorizza a sperare. Onestà e trasparenza le parole con cui Mascia ha sfidato un Alessandrini che però su questi argomenti non teme confronto. Il popolo di centrodestra s’è mostrato semmai più sensibile allo spauracchio delle tasse, che nessuno dei due rivali dice di voler aumentare, nonostante la consapevolezza di dover fare poi i conti con un bilancio comunale in profondo rosso.