GIULIANOVA È partito subito all’attacco il sindaco uscente Francesco Mastromauro davanti alla nutrita platea di piazza Dalmazia, puntando il dito contro l’accordo informale tra il suo sfidante, Fabrizio Retko, e Franco Arboretti. «In questi ultimi giorni abbiamo assistito a una trasformazione repentina di una persona che ha rappresentato per 40 anni in consiglio comunale la super sinistra giuliese e che, all’improvviso, ha stipulato un patto scellerato, un incesto politico contro natura, con la super destra, erede del partito fascista». Nel frattempo, a soli 100 metri di distanza, in piazza Fosse Ardeatine, Fabrizio Retko, quasi in un dialogo virtuale con Mastromauro, ha dichiarato: «Dicono che io appartenga ad un preciso colore politico, ma non è così. Sono cresciuto negli anni del secondo dopoguerra lavorando nel forno di mio padre, quando ormai tutte le ideologie politiche stavano venendo meno». Retko, riferendosi al confronto televisivo di alcuni giorni fa con Mastromauro, ha ribadito la sua stima nei confronti di Arboretti. «Franco Arboretti può avere il suo indirizzo ideologico e la sua cultura, come io ho i miei, ma ciò non toglie che sia una persona onesta. Di Mastromauro invece mi dà fastidio il fatto che lui controbatta alle critiche con le bugie». Dall’altra piazza, il sindaco uscente ha continuato la sua arringa contro Arboretti. «Questo patto di potere travalica gli interessi della città e dei cittadini», prosegue Mastromauro, «per qualcuno è uno scherzo: ci si ammanta di valori che indignano e che affondano la radici nella lotta contro il nazifascismo. Molti cittadini che avevano riposto fiducia in quel rappresentante della politica giuliese hanno scoperto che in lui si nascondeva qualcosa di destra. Noi invece siamo sempre stati coerenti e abbiamo operato nella completa legalità. Nonostante Chiodi avesse personalmente investito Retko, quest’ultimo non ha mai speso una parola, nei cinque anni precedenti, in favore dell’ospedale». Il sindaco ha poi elencato le opere pubbliche realizzate negli anni scorsi come il parco dell’Annunziata, il nuovo depuratore, la ristrutturazione dell’ex Sadam. Retko, invece, seduto tranquillamente accanto al suo interlocutore, ha iniziato il suo comizio, dall’aria familiare e raccolta, parlando delle origini polacche di suo padre e del suo sangue straniero mescolato a quello alle famiglie più conosciute del centro storico. La sua ultima uscita da candidato è proseguita tra un ricordo di gioventù e una foto dell’album di famiglia, passando poi a raccontare la nascita dell’avventura politica con la costituzione dell’associazione Linea Retta. «Cinque anni fa», ricorda il candidato sindaco, «qualcuno mi propose di candidarmi, ma non ero pronto. Negli ultimi tempi, la mia squadra ed io, ci siamo formati e preparati per affrontare l’amministrazione della cosa pubblica». Retko ha affrontato tutte le tematiche che saranno all’ordine del giorno in caso di vittoria, come la sicurezza delle scuole, il risparmio sulla gestione della macchina amministrativa e la sicurezza, intesa come servizio di vigilanza anche notturna.