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Data: 07/06/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Un concorso per ricordare la ferrovia bombardata. L’iniziativa del Dopolavoro ferroviario ha coinvolto 300 bambini che hanno raccontato quel drammatico episodio con disegni, poesie, poster e favole

SULMONA Viaggio in treno lunedì alla volta del museo delle Ferrovie di Montesilvano per la V B della scuola elementare Lola Di Stefano, la classe terza dell’istituto Postiglione di Raiano e la II A della Lombardo Radice-Ovidio. Queste le classi che si sono aggiudicate il primo premio del concorso sul bombardamento della stazione ferroviaria, ideato dal Dopolavoro ferroviario. Ben 300 bambini di 19 classi per sette scuole, divise in tre gruppi (prima, seconda e terza elementare nel primo gruppo, quarta e quinta elementare per il secondo, prima, seconda e terza media nel terzo), si sono ritrovate giovedì mattina alla villa comunale per la premiazione. Gli alunni hanno raccontato il bombardamento del 27 agosto 1943, dopo aver ascoltato le testimonianze di parenti e insegnanti, con disegni, racconti, poesie, favole, poster e lavori multimediali. Durante la cerimonia di premiazione i ragazzi si sono ritrovati dapprima in un locale del centro dove i testimoni di quella terribile giornata si sono dati appuntamento per ricordare quanto accaduto e poi adunata alla villa comunale per la consegna di premi, gadget e materiale didattico. I riconoscimenti sono stati consegnati dal sindaco Peppino Ranalli, dal consigliere comunale Salvatore Di Cesare, dalla presidente del Dopolavoro ferroviario di Sulmona Franca Festa, dal segretario nazionale del Dlf Mauro Bonivento e dall’insegnante Marcello Cifani. «L’argomento ha fatto sì che i ragazzi venissero a conoscenza di una triste pagina della nostra storia e degli orrori della guerra», spiega la presidente Festa, ribadendo «l’importanza del dialogo fra i popoli per la costruzione della pace». Era il 27 agosto 1943 quando la stazione ferroviaria venne bombardata dalle truppe angloamericane, che provocarono più di cento morti. Sulmona era all’epoca uno snodo ferroviario fondamentale, dove lavoravano 800 ferrovieri. Poco distante, inoltre, c’era lo stabilimento industriale della Dinamite Nobel sul Monte San Cosimo con oltre 3mila lavoratori che producevano materiali esplosivi».

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