Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.946



Data: 08/06/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Le regionali in Abruzzo - Seggi ed eletti: i conti non tornano. Regione: Numeri «ballerini» con le schede. Martedì la pronuncia della Corte d’Appello

PESCARA Sono passate due settimane dalle elezioni regionali e le cifre legate al calcolo dei resti continuano a ballare. Diversi aspiranti consiglieri sono ancora in bilico e attendono con impazienza di sapere se avranno diritto ad un posto all’Emiciclo. L’ultima parola spetta all’ufficio elettorale della Corte d’Appello dell’Aquila, che però non ha ancora potuto avviare l’esame dei verbali: nei giorni scorsi, infatti, sono arrivati i dati definitivi dagli uffici circoscrizionali di Teramo e L’Aquila, ieri mattina è stato consegnato il carteggio proveniente da Pescara, mentre Chieti completerà il conteggio soltanto domani. La versione ufficiale, filtrata dalla Corte d’Appello, è che le operazioni sono state rallentate dalla concomitanza con le elezioni Europee e comunali. Una spiegazione plausibile, soprattutto per il comprensorio di Chieti, che ospita più della metà dei comuni abruzzesi coinvolti nelle amministrative del 25 maggio scorso. Secondo alcune indiscrezioni, però, sarebbero sorti altri problemi e i ritardi sarebbero stati accumulati a causa di una serie di discrepanze tra i risultati emersi nei seggi e quelli accertati nel corso delle verifiche successive. In realtà, fino ad oggi, non è mai accaduto che l’esito delle consultazioni regionali fosse ribaltato o anche soltanto rettificato, dall’intervento della Corte d’Appello. E invece, questa volta, la composizione del Consiglio regionale rischia di essere condizionata dal riesame delle preferenze: molte schede, infatti, sarebbero state erroneamente annullate, mentre altre sarebbero state validate senza che ne ricorressero i presupposti. La confusione potrebbe essere stata generata proprio dalla sovrapposizione di tre diverse consultazioni elettorali, ognuna delle quali presenta modalità di voto differenti: una circostanza che potrebbe avere contribuito a disorientare gli elettori, finendo per elevare il margine di errore anche in sede di spoglio. Per sapere con certezza come stanno le cose, occorrerà attendere almeno fino a martedì. Dopo la proclamazione degli eletti, inevitabilmente, scatterà anche la pioggia di ricorsi. Sono già in preallarme, a esempio, i legali di Giorgio D’Ambrosio: se venissero confermati i dati iniziali, sarebbe costretto a fare posto a Marinella Sclocco. Uno scenario plausibile, visto che, stando alle indiscrezioni, il nuovo conteggio dei resti, nella circoscrizione di Pescara, tenderebbe a rafforzare la posizione di Sclocco. Discorso diverso nel Chietino, dove i numeri ballerebbero in modo ancora più consistente e potrebbero produrre grosse sorprese. Problemi anche nell’Aquilano, dove si segnalano varie anomalie: a Pescina, ad esempio, Maurizio Di Nicola, di Centro Democratico, avrebbe ottenuto 11 voti in più rispetto al proprio partito. Non essendo previsto il voto disgiunto, c’è stato certamente un errore. Altre incongruenze, nel resto del comprensorio, potrebbero essere state causate dall’omonimia tra lo stesso Maurizio Di Nicola e Giuliano Di Nicola dell’Idv. Si tratta di una vicenda di rilievo, perché se il seggio di Centro Democratico non dovesse scattare a L’Aquila, a Pescara tornerebbe in gioco D’Ambrosio e Sclocco rischierebbe l’esclusione. Luciano D’Alfonso, per il momento, è spettatore interessato: l’ingresso della Sclocco in Consiglio agevolerebbe la formazione della nuova giunta, garantendo il rispetto delle quote rosa e liberando una casella per Giovanni Lolli, in qualità di membro esterno. D’altra parte, però, il neo governatore si troverebbe ad affrontare altre spine, a partire dalle rivendicazioni di Donato Di Matteo, che forte dei suoi quasi 7 mila voti, pretende un posto in giunta. Un posto al quale sarebbe costretto a rinunciare, per ragioni di equilibrio tra i territori, qualora la Sclocco diventasse assessore. Si infiamma, intanto, il dibattito sulla legge elettorale. D’Alfonso, dopo le polemiche dei giorni scorsi, ha dichiarato che «la legge va rivista», suscitando la reazione piccata di Lorenzo Sospiri, uno dei principali ideatori della legge, che ha definito il neo governatore «presuntuoso e impreparato». Gino Milano, coordinatore regionale di Centro Democratico, spezza una lancia in favore di Sospiri, nonostante il suo partito faccia parte della maggioranza: «Non capisco le critiche, la legge è buona, chiara e ben scritta, presenta caratteri di astrattezza e generalità, non bisogna interpretarla, ma soltanto applicarla».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it