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Pescara, 24/11/2024
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Data: 10/06/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Il centrosinistra: «È l’onda giusta» Paolucci esulta: per la prima volta in Regione e a Pescara. Ma delude il risultato di Montesilvano. E i 5 Stelle incalzano

PESCARA «L’accoppiata Regione-Pescara non era mai riuscita a nessuno nel centrosinistra». Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd e prossimo assessore al Bilancio (con la Sanità come addendum) sintetizza così la conclusione della più lunga e complessa tornata elettorale degli ultimi anni. Paolucci nel 2009 aveva raccolto un Pd stremato, «in macerie», ora lo riporta al governo della Regione e al governo della più grande città abruzzese, grazie anche al ruolo determinante svolto da Luciano D’Alfonso, che a fine 2008 era stato travolto proprio da quelle macerie. Ieri su cinque ballottaggi il centrosinistra ne ha conquistati tre: Pescara con Marco Alessandrini, Silvi con Francesco Comignani, Giulianova con la riconferma di Francesco Mastromauro. A Teramo il sindaco Maurizio Brucchi ha dovuto aspettare le ultime sezioni per esultare, nonostante il vantaggio conquistato nel primo turno (ma sono spariti tremila voti rispetto al primo turno) per la rimonta inaspettata di Manola Di Pasquale, la candidata del centrosinistra che al secondo turno ha guadagnato quasi 3.500 voti. Ma Teramo è ancora fortezza azzurra (nonostante la caduta dell’ex governatore Gianni Chiodi) con una diarchia che si divide tra il forzista Paolo Gatti, di nuovo re delle preferenze alla Regione (oltre 10mila, tante considerando che Brucchi al ballottaggio ne ha presi 13mila ), e il deputato del Nuovo centrodestra Paolo Tancredi, molto impegnato domenica a contenere l’esultanza rabbiosa del suo sindaco davanti alle telecamere. Il centrosinistra può rammaricarsi della perdita di Montesilvano, conquistata dal candidato di centrodestra Francesco Maragno, ma lì sono stati fatti troppi errori e la pattuglia grillina guidata da Manuel Anelli ha tolto spazio alle ambizioni del candidato Pd Lino Ruggero. Ai grandi comuni il centrosinistra aggiunge Città Sant’Angelo che aveva già confermato il 25 maggio Gabriele Florindi, alla guida della lista Insieme per Crescere. A Caramanico Terme l’ex sindaco Mario Mazzocca (Sel), oggi consigliere regionale e in predicato per una poltrona di assessore, ha di fatto passato la fascia tricolore a Simone Angelucci, consigliere uscente e veterinario, eletto nella lista Uniti nuova Caramanico. La sinistra non riconquista Paglieta, storica roccaforte del vecchio Pci. Mentre Fossacesia torna centrista con l’arrivo dalla presidenza della Provincia di Chieti di Enrico Di Giuseppantonio, che interpreta la spallata del centrosinistra come un effetto del clima nazionale e della «fisiologica alternanza tra coalizioni». È invece soddisfatta la senatrice Federica Chiavaroli, segretaria regionale dell’Ncd: «Il Nuovo CentroDestra esce da questo turno delle amministrative in Abruzzo vincente. Ma soprattutto grazie al nostro contributo il centrodestra è riuscito a vincere sia a Teramo, dove abbiamo ottenuto l'11,7%, ed a Montesilvano, dove Ncd ha raccolto l'8%. Ma queste elezioni evidenziano anche che, laddove il centrodestra non si presenta unito, si perde. Archiviato il voto bisognerà dunque lavorare per ricostruire il campo moderato, partendo dalle primarie di coalizione». Infine il Movimento 5 Stelle. Oltre ai 9 consiglieri comunali acquisiti al primo turno, ieri i grillini ne hanno portati a casa altri dieci (4 a Pescara, 1 a Giulianova, 2 a Teramo, 3 a Montesilvano). Un bottino discreto, anche se il movimento ha mancato il colpo grosso del sindaco a Pescar e soprattutto a Montesilvano, roccaforte grillina della prima ora.

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