PESCARA Proclamazione del sindaco e degli eletti e nuova giunta pronta per cominciare a mettersi al lavoro. Marco Alessandrini stringe le file nella speranza di poter stringere anche i tempi per accendere il motore alla nuova amministrazione comunale. «Dovremmo farcela in settimana o all’inizio della prossima» ha detto il neo sindaco nell’affollato comitato elettorale. Per il segretario comunale Antonello Langiu, «la commissione elettorale presieduta dal giudice Bozza dovrebbe completare il lavoro per arrivare contestualmente alla proclamazione del sindaco e degli eletti, considerato che le due settimane di ballottaggio hanno consentito di lavorare senza fretta». Vedremo.
Intanto impazza già il toto giunta. Nove i posti da assegnare e a complicare i giochi è intervenuto a sorpresa il decreto Del Rio che prevede quattro assessori di genere: tradotto, almeno quattro su nove dovranno essere donne, se non cinque. Il criterio di nomina si fonda su numero di voti, competenza ed esperienza: scontato l’inserimento di Paola Marchegiani, già assessore alla cultura fino a cinque anni fa; sul resto è buio pesto. I nomi papabili sono quelli di Gabriella Lola Berardi (Pescara insieme bene comune) ovvero anche quello di Sandra Santavenere, andata oltre le mille preferenze ma forse non considerata abbastanza esperta. Alessandrini potrebbe decidere di scegliere una figura esterna per riequilibrare altre nomine. E’ circolato anche il nome di Francesca Ciafardini, segretaria provinciale Pd. Per il resto della squadra si fanno i nomi di Antonio Blasioli, il più votato in assoluto con 1520 preferenze (1545 a sentire lui) e per questo quotatissimo per il ruolo di vicesindaco, e di Enzo Del Vecchio, due tra i più esperti in tema di mobilità e di urbanistica. Molto probabile che avranno deleghe diverse, ad esempio quella ai Lavori pubblici che però è gradita a entrambi. Gli alleati della coalizione rivendicano a loro volta un assessorato e per l’ingresso in giunta si fanno i nomi di Giovanni Di Iacovo per Sel (cultura o pubblica istruzione) e di Adelchi Sulpizio per Liberali-Cd-Popolari; Massimiliano Pignoli, più votato nella lista Scegli Pescara, potrebbe cedere il posto in giunta a Piernicola Teodoro: equilibri sottilissimi che necessitano di confronti e approfondimenti. Giuliano Diodati potrebbe assumere la presidenza del consiglio comunale.
In apertura di conferenza stampa, ieri il sindaco Marco Alessandrini ha esaminato l’esito del voto al ballottaggio esprimendo soddisfazione: «Ho preso 29.699 preferenze riconfermando in sostanza quelle del primo turno che erano state 29.797, quindi c’è uno zoccolo duro al quale rivolgo il mio ringraziamento». Non è andata allo stesso modo per il rivale Luigi Albore Mascia. «L’ho incontrato questa mattina in Comune e abbiamo tenuto insieme una intervista prima che lui lasciasse il Palazzo portando via gli scatoloni. A conti fatti gli sono mancati ottomila voti, dunque l’alleanza con Testa non gli ha portato nulla» ha detto Alessandrini. Mascia ha anche preso meno voti rispetto al primo turno: 15072 l’altro ieri e 15.821 il 25 maggio.
Il nuovo consiglio comunale prevede 19 seggi più il sindaco per il centrosinistra e 13 per l’opposizione. Improbabile ma non da escludere, secondo certi calcoli, un ventesimo seggio per la maggioranza. Così fosse, spera di entrare in consiglio anche Riccardo Padovano (Liberali-Cd-Popolari). Secondo un’altra lettura della legge, c’è chi ipotizza un seggio in meno per Ncd dopo l’apparentamento alla coalizione di Mascia (uscirebbe Pastore) a vantaggio di M5S. Calcoli che tengono con il fiato sospeso i diretti interessati ma che solo l’ufficialità dei risultati della commissione potrà chiarire in un senso o nell’altro.