PESCARA Chi trova un amico trova un Teodoro, specie al Comune dove la famiglia non sbaglia un colpo da vent'anni. La famiglia sta per Maurizio, Gianni e Piernicola, i tre fratelli più corteggiati di Pescara. A chi li accusa di opportunismo rispondono che il problema è l'esatto contrario: loro non vanno dove si vince, si vince dove vanno loro. Ed è così dal 1994, quando i Teodoro appoggiarono la Giunta di centrodestra di Carlo Pace; è stato così nel 2003 quando al ballottaggio si apparentarono con Luciano D'Alfonso favorendo la vittoria del centrosinistra; il tris nel 2009 a sostegno di Luigi Albore Mascia (di nuovo un'Amministrazione di centrodestra); il poker quest'anno in appoggio a Marco Alessandrini (seconda volta col centrosinistra). Un format di successo che dura da un ventennio, quello dei fratelli Teodoro è simile a un pendolo che non oscilla, ma gira intorno a se stesso, fedele nei secoli al suo elettorato, tremila e passa voti conquistati negli anni dell'apprendistato in politica. Un elettorato quasi fideistico nei quartieri più popolosi e difficili di Pescara dove i fratelli hanno messo la bandierina prima degli altri, tanto che gli altri, intesi come partiti e liste civiche, nemmeno ci provano a scalzarli. Li accusano di familismo, di clientelismo, loro replicano che sono sempre stati vicini a chi soffre, lavorando sul sociale, storico cavallo di battaglia. Maurizio è ritenuto l'eminenza grigia: dopo essere stato consigliere regionale, ha sfiorato l'approdo in Parlamento e oggi ha chiuso con i ruoli di protagonista, ma continua a tessere la tela. Gianni il più visibile a livello di nomine: due volte vice sindaco, presidente della Gtm, consigliere provinciale, non si fa pregare quando c'è la baruffa, tant'è che per due volte ha rotto i ponti con le Giunte di centrodestra dove aveva acquisito deleghe strategiche; aveva provato il salto in Regione con D'Alfonso, ma gli è andata male e ora reclama spazio. Piernicola il "cucciolo" di famiglia, un posto all'Aca inframmezzato dall'esperienza di consigliere provinciale di minoranza e da presidente della Circoscrizione Porta Nuova, appena eletto in Consiglio comunale e probabile assessore con Alessandrini. Per loro destra e sinistra pari sono, a parole tutti prendono le distanze dai tre fratelli, nei fatti a Pescara chi vuole governare non può prescindere da Teodoro, non ancora.