L'AQUILA - Primo approccio questa mattina di buon ora, nel ruolo di presidente di Regione, per Luciano D'Alfonso, con la difficile situazione in cui versa l’Arpa, le Autolinee regionali pubbliche abruzzesi, gravata da 13 milioni di euro di debiti e con una carenza oramai cronica di personale.
Facendo seguito alla richiesta d'incontro, D’Alfonso ha infatti convocato per questa mattina alle 9,30 tutte le sigle sindacali alla sala giunta di Palazzo Silone a L’Aquila.
“La società Arpa - hanno scritto i sindacati al neopresidente - vive una preoccupante fase di crisi economica e finanziaria, e vorremmo affrontare con lei una discussione preliminare che preceda un confronto più ampio e approfondito in grado di assicurare quelle misure necessarie ad un rapido risanamento della più grande impresa regionale di trasporto locale”.
I sindacati hanno intanto proclamato per il 16 giugno uno sciopero dei dipendenti della società Sistema, che fa parte del gruppo Arpa.
“La procedura di sciopero - spiegano isndacati - è stata indetta alfine di contrastare la chiara e per certi versi sospetta volontà di Arpa Spa di compromettere il futuro dell'impresa Sistema Spa che dal 1996 gestisce fondamentali servizi complementari al trasporto pubblico quali pulizia, rifornimento e movimentazione bus nonché la vendita e la distribuzione dei titoli di viaggio e attività di informazione all'utenza (call center).
"La società Arpa che detiene il 62 per cento dell'intero pacchetto azionario - accusano i rappresentanti dei lavoratori - ha infatti assunto in occasione di un recente Consiglio di amministrazione tenutosi lo scorso 10 aprile 2014, decisioni che mirano, a nostro avviso, ad affossare la società di servizio e con essa i circa 100 lavoratori che vi operano.
“In particolare la società Arpa - concludono i sindacati - ha assunto contemporaneamente la decisione di esternalizzare le attività di pulimento, movimentazione e rifornimento attraverso un bando di gara con scadenza alle ore 12 di lunedì 23 giugno 2014 nonché l'affidamento diretto delle operazioni di vendita dei titoli di viaggio bypassando di fatto la società di servizi che si vedrà quindi privata di importanti risorse vitali per la sopravvivenza della stessa impresa”.