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Pescara, 24/11/2024
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Data: 11/06/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Le regionali in Abruzzo - Consiglio, oggi la proclamazione. Corte d’Appello dell’Aquila: la commissione elettorale ha assegnato tutti i seggi

L’AQUILA Assegnati i seggi nella giornata di ieri, questa mattina la commissione elettorale assegnerŕ le preferenze, facendo le attesissime proclamazioni. Entro oggi, dunque, si conosceranno i nomi dei componenti del nuovo Consiglio regionale dell’Abruzzo. E tra pochi giorni sarŕ possibile insediare la nuova ssemblea.
«E’ una legge complessa, ma alla fine ne siamo venuti a capo. Rimane qualche incongruenza, ma i seggi sono stati assegnati e tutto quadrať-ci dice la presidente della commissione, il magistrato Rita Sannite- E’ stato decisamente d’aiuto aver cominciato a studiare il testo prima ancora di ricevere le liste elettorali». E ancora: «Oggi (ieri per chi legge; ndr) abbiamo lavorato intensamente e concluso la procedura di assegnazione dei seggi. I conti tornano tutti. Domani (oggi per chi legge; ndr) assegneremo le preferenze e proclameremo i componenti del nuovo Consiglio», conclude con un sorriso di sollievo il giudice, prima di ripartire per Roma, quando la Corte d’Appello aquilana č ormai deserta.
NIENTE GIORNO DI FESTA
Nonostante tutti gli uffici pubblici fossero chiusi per la festa di santo patrono dell’Aquila, nella Corte d’Appello si č lavorato infatti fino alle venti di ieri sera per comporre il nuovo Consiglio regionale. Ma a lavorare non c’era solo la commissione, anche le udienze sono state regolarmente celebrate. Uno dei giudici consiglieri della commissione elettorale, infatti, ha ritardato il suo arrivo perchč impegnata in una causa. Con l’arrivo poi dei magistrati Rita Silvia Fabrizio e Armanda Servino e con l’ausilio di tre impiegati, la presidente Sannite ha dato il via ai lavori entrando nel vivo delle operazioni di conteggio dei voti e interpretazione della nuova legge elettorale.
DETERMINAZIONE
Il via vai dall’aula informatica, dove si č svolta la seduta, č stato sostenuto, ma sereno. Il presidente, sorridente e affabile, ha mostrato sin dalle prime ore determinazione sulle scelte da operare per l’interpretazione della norma. Scelte tenute rigorosamente riservate all’esterno della sala nel timore di fomentare false speranze e soprattutto alimentare i fuochi di polemica delle ultime due settimane, tante sono state infatti quelle impiegate dalle operazioni di riepilogo dei voti per arrivare alla Corte d’Appello dell’Aquila dagli Ucc (uffici circoscrizionali centrali) istituiti nei tribunali dei quattro capoluoghi di provincia.
Oggi, dopo la proclamazione, la commissione elettorale redigerá un verbale in doppia copia, uno sará inviato al Consiglio regionale e l’altro sará depositato nella cancelleria della Corte. A quel punto tutti i dati saranno pubblici e consultabili da chiunque.
TUTTI I NOMI
In attesa dell’ufficializzazione degli eletti riproponiamo la composizione del nuovo Consiglio regionale giŕ da noi anticipata nell’edizione di ieri.
Maggioranza, diciotto consiglieri. Presidente della Regione: Luciano D’Alfonso. Partito democratico, dieci consiglieri: Silvio Paolucci, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci, Donato Di Matteo, Giuseppe Di Pangrazio, Sandro Mariani, Camillo D’Alessandro, Alberto Balducci, Luciano Monticelli, Marinella Sclocco. Abruzzo civico, due consiglieri: Andrea Gerosolimo, Mario Fiorentino Olivieri. Regione facile, due consiglieri: Alessio Monaco, Lorenzo Berardinetti. Italia dei valori, un consigliere: Lucrezio Paolini. Sel, un consigliere: Mario Mazzocca. Centro democratico, un consigliere: Maurizio Di Nicola.
Minoranza, tredici consiglieri. Primo degli sconfitti tra i candidati presidente: Gianni Chiodi. Movimento 5 Stelle, sei consiglieri: Sara Marcozzi, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi, Riccardo Mercante, Gianluca Ranieri, Leandro Bracco. Forza Italia, quattro consiglieri: Paolo Gatti, Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri, Emilio Iampieri. Nuovo centrodestra, un consigliere: Giorgio D’Ignazio. Abruzzo futuro, un consigliere: Mauro Di Dalmazio.
Un posto per la Sclocco, dunque. Nessun posto per Giorgio D’Ambrosio, per Nazario Pagano e neanche per Fratelli d’Italia-An, invece: ci speravano.

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