PESCARA «Oggi è una bella giornata, e lo dico da abruzzese, ma anche da italiano. La targa, stabilmente collocata all'ingresso della prefettura milanese, a Ettore Troilo, comandante della Brigata Majella e poi prefetto della ricostruzione post-bellica a Milano, rende onore a Milano, all'Abruzzo e al nostro Paese, nel ricordare un grande italiano, partigiano e fondatore del nostro Stato, amante della libertà e della democrazia». Così il sottosegretario Giovanni Legnini ieri a Milano. Legnini è stato il promotore, insieme ai figli del leggendario comandante, Carlo e Nicola, della cerimonia che il capoluogo lombardo ha dedicato al suo «prefetto partigiano».
In Prefettura è stata scoperta una targa per «Ettore Troilo prefetto», alla presenza di Legnini, dell’attuale prefetto Francesco Paolo Tronca, delle principali autorità milanesi, di Nicola Troilo, figlio del comandante, del questore di Milano, il teatino Luigi Savina, di Tiziano Teti, sindaco di Torricella Peligna, cittadina natale di Ettore Troilo, dei reduci della Brigata Majella e di rappresentanti della Fondazione Brigata Majella con il presidente Nicola Mattoscio. E del neo governatore Luciano D’Alfonso, al suo primo impegno fuori dai confini regionali dopo la vittoria alle elezioni del 25 maggio. D’Alfonso ha tenuto un discorso ricordando la figura di Troilo e sottolineando l’attualità della lezione della Brigata Majella e del suo comandante, personaggio di straordinaria importanza nell’Italia in ricostruzione anche quando, dismessi i panni di combattente, divenne uomo delle istituzioni repubblicane finalmente insediatesi dopo la lotta contro il nazifascismo, dopo la lunga guerra. Ha citato una delle sue frasi più amate: «La libertà è dovunque un uomo ragiona con la propria testa».
Ancora Legnini: «Noi abruzzesi siamo abituati a ricordare la figura di Ettore Troilo quale comandante della Brigata Majella, ma il suo ruolo di prefetto fu almeno altrettanto importante. Qui a Milano nacquero e furono sperimentate, con Troilo e con tutte le istituzioni con cui mantenne un costante e attento rapporto (dal sindaco alla Camera del lavoro, dagli industriali alla società civile), alcune importanti nuove buone pratiche di governo: la mediazione nelle crisi occupazionali, le politiche di calmieramento dei prezzi, una prima forma di scala mobile sui salari, la ricostruzione post bellica. Questa cerimonia rappresenta un tributo doveroso alla memoria e all'opera di Troilo e un contributo alla ridefinizione della rilevanza nazionale del prefetto partigiano abruzzese, colmando un vuoto storiografico».