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Pescara, 24/11/2024
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Data: 11/06/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Indagati i genitori del bambino travolto dal treno. Il nonno rischia. Abbandono di minore e omicidio colposo le accuse della Procura

Finiscono sul registro degli indagati i genitori del piccolo Francesco Pio Spinelli, il bimbo di tre anni che il 24 maggio scorso è stato investito dal treno proveniente da Roma e che doveva fermarsi alla stazione San Marco di Pescara Porta nuova. Omicidio colposo e abbandono di minore i reati ipotizzati, che però al momento non sono stati contestati a entrambi i genitori, in quanto le indagini devono ancora essere completate. Sembra, infatti, che nel momento in cui il bambino si è allontanato da casa, nell’abitazione c’era soltanto la madre, Loreta De Rosa, che dunque potrebbe avere entrambi i reati contestati, mentre il padre, Virgilio Spinelli, che non era in casa, potrebbe rispondere soltanto di abbandono di minore.
A questa conclusione è arrivato il magistrato Giuseppe Bellelli che, sin dall’inizio, ha avuto grosse perplessità sul fatto che due bambini così piccoli, visto che insieme alla vittima c’era ance il fratellino di appena due anni che si è salvato per miracolo, potessero girare senza controllo nei pressi dei binari. Ma sul fascicolo ci sarebbe anche un terzo indagato, il nonno del bimbo, Cristoforo Spinelli, proprietario dell’immobile che potrebbe essere coinvolto in concorso con i genitori, in quanto la sua proprietà non aveva le necessarie protezioni per impedire che due bimbi così piccoli potessero uscire dalla recinzione indisturbati. Stiamo parlando di una sorta di buco attraverso il quale i bambini hanno potuto allontanarsi e raggiungere la vicina ferrovia: un percorso di circa 170 metri.
Gli investigatori della polfer, guidati da Davide Zaccone, hanno effettuato controlli e verifiche sul percorso che dalla casa porta al luogo dell’impatto e della tragedia, scoprendo uno stretto sentiero, in mezzo alla vegetazione, dove peraltro circola tanta gente (gli investigatori avrebbero già acquisito diverse testimonianze a riguardo), e anche un capanno, quasi adiacente alla casa dei bambini, che secondo la stessa polizia potrebbe essere un punto di incontro per gli spacciatori (tracce di consumo di sostanze stupefacenti sarebbero evidenti).
La polizia ferroviaria ha anche verificato che la frenata rapida effettuata dal treno, nel momento in cui l’incolpevole macchinista ha avvistato il piccolo Pio sulle rotaie, ha una lunghezza di circa 250 metri e finisce in linea d’aria proprio di fronte all’abitazione dei bambini. Ma le ipotesi investigative, ancora lontane dall’essere provate, non finiscono qui. Potrebbe essere anche che, quel maledetto giorno, in compagnia di quei due piccoli ci fosse anche un adulto che potrebbe averli lasciati soli per alcuni minuti per fare altro, dando loro la possibilità di allontanarsi e arrivare alle rotaie. E sempre ieri, la polizia avrebbe accertato che le Ferrovie, già dal 2006, erano a conoscenza di tutte quelle opere ritenute abusive, e dunque accertamenti sarebbero in corso per capire perché nulla è stato fatto per sanare quella situazione che, oltre che irregolare, poteva essere anche pericolosa. E allora ecco che l’inchiesta della procura potrebbe ampliarsi.

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