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Pescara, 24/11/2024
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Data: 12/06/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Tagliate le corse dei pullman. Il sindaco punta il dito contro l’Arpa

CAPESTRANO Mille abitanti. Capestrano è un paese piccolo. Ma non per questo deve essere bistrattato. I servizi per i cittadini devono essere gli stessi di chi vive in paesi più grandi. A protestare per la situazione che si è venuta a creare è il sindaco Giuseppe Marulli.

«Capestrano è un Comune sempre più penalizzato. È come se i mille residenti non esitessero - ha affermato il primo cittadino in una nota - l’amministrazione Comunale e tutta la cittadinanza di Capestrano esprimono viva protesta per ciò che sta accadendo in questo periodo per quanto riguarda i trasporti e quindi i collegamenti tra il territorio di Capestrano ed il capoluogo».

Sempre più difficile, infatti, raggiungere L’Aquila. Infatti, da qualche giorno, di mattina, esistono solo due corse per raggiungere il capoluogo di regione. La prima, che interessa soprattutto lavoratori e studenti pendolari è alle 7 del mattino. La seconda, invece parte a mezzogiorno. La corsa delle 10, che partiva da Pescara alle 8.30 con arrivo a L’Aquila alle 10.55, è stata deviata con grosso danno per l’utenza. «Un danno grave - ha aggiunto Marulli - perché questa era importante perché di collegamento per Roma, all’Aquila era in coincidenza di orario con la corsa per la Capitale». Ma i problemi di trasporto denunciati dal sindaco non finiscono qui. «Non per ultimo - ha detto ancora - verrà sospesa la corsa che collega Ofena (con partenza alle 8.55) all’Aquila con transito a Capestrano alle 9.15. Una sospensione a tempo indeterminato. La deviazione della corsa delle 10 risulta oltremodo inutile ai fini del risparmio in quanto, col nuovo tragitto, si percorrono ben sette chilometri in più rispetto a prima, con un inutile consumo aggravato di carburante e di usura dei mezzi». Perentoria la richiesta che parte da palazzo di Città. «Il Comune di Capestrano chiede che venga immediatamente ripristinato il servizio per la tutela dei collegamenti e per i grossi disagi provocati alla popolazione». Ma i trasporti sono solo l’ultimo problema che in ordine di tempo ha interessato i mille residenti di Capestrano. «Per ultimo voglio elencare i servizi danneggiati o penalizzati per Capestrano ed il suo territorio - ha concluso il sindaco nella sua nota - ricordiamo la chiusura dell’ufficio del giudice di pace, quindi la chiusura e il successivo trasferimento della stazione della Guardia forestale. A ciò si deve anche aggiungere il ridimensionamento drastico con apertura dello sportello delle Poste italiane solo tre volte la settimana con file interminabili e con molti utenti "costretti" a rivolgersi agli sportelli di Comuni vicini».

Tagli su tagli che Giuseppe Marulli non è più disposto ad accettare. «Non ne possiamo piu’ di questo stato di abbandono. Mille abitanti non sono di certo molti ma i disservizi sono troppi». Adesso non resta che attendere la risposta dei vertici dell’Arpa, chiamati a valutare se le nuove scelte aziendali, che secondo il sindaco di Capestrano sono anche antieconomiche, devono rimanere in essere o se sarà possibile tornare alla situazione precedente con la soddisfazione di tutti i cittadini.

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