Sembrava davvero incarnare il nuovo che avanza, non solo per la giovane età, ma anche perché dopo 15 anni è stato il primo uomo di centrodestra ad occupare lo scranno più alto di palazzo dei marmi. E invece oggi, dopo cinque anni da presidente, Guerino Testa si ritrova a traghettare verso la rottamazione un ente considerato da molti inutile e dispendioso, con poche certezze sul futuro e tanti dubbi da chiarire. «Ciò che è certo è che il 25 giugno, ovvero il giorno in cui un lustro fa furono proclamati, i consiglieri provinciali termineranno il loro mandato - racconta Testa -. Io, in qualità di presidente, e l’intera giunta, salvo eventuali proroghe, continueremo ad assolvere il nostro compito fino al 31 dicembre prossimo, ma a titolo non oneroso».
Cosa cambierà? «Ad oggi la situazione è molto caotica e aspettiamo direttive - aggiunge Testa -. Il 27 giugno a Roma si terrà una riunione nella sede dell’Upi, dalla quale, forse, riceveremo indicazioni circa l’aspetto elettorale. La Regione e l’Upa, intanto, hanno già aperto dei tavoli di discussione e io insieme ai presidenti delle Province di Teramo, L’Aquila e Chieti abbiamo richiesto un incontro al neo governatore D’Alfonso, per comprendere come gestire il trasferimento delle competenze oggi in capo alle Province». Ente destinati a coprire, nel futuro prossimo, solo le spese di gestione, utenze e personale, e ad essere svuotati di ogni altra competenza.
Una realtà amara da accettare per Testa, le cui uniche consolazioni, dopo la sconfitta alle comunali, sono il sapere di essere l’ultimo presidente eletto alla Provincia di Pescara e di aver assolto al meglio il proprio compito. «Sono amareggiato, ma non per me, dato che in ogni caso avrei corso per la carica di sindaco, bensì perché non comprendo la scelta del governo di cancellare un ente previsto dalla costituzione - conclude Testa -. Per quanto mi riguarda, non rimpiango nulla. Sono stati cinque anni complessi, segnati da una pesante recessione occupazionale e finanziaria, che si è abbattuta sugli enti pubblici come un ciclone. Sono stati però anche anni esaltanti, durante i quali abbiamo investito più di 60milioni di euro sulla viabilità, 12 milioni sulle scuole e 10milioni sul settore lavoro e formazione». Per ora si concentrerà nel suo nuovo ruolo di consigliere d’opposizione a palazzo di città, ma chissà che il futuro non abbia in serbo per lui una rivincita o un posto a Montecitorio.