Sarà eseguita domani l’autopsia sul corpo di Jonny Morelli, il motociclista trentenne di Villareia di Cepagatti rimasto ucciso mercoledì sera nello schianto contro un autobus della Gtm, a piazza Duca d’Aosta. Il ragazzo viaggiava in sella alla sua Triumph Speed con la fidanzata Alex Mammarella. La velocità e forse un attimo di distrazione sono stati fatali: quando il bus 7C ha attraversato l’incrocio per imboccare via Caduta del Forte l’impatto è stato inevitabile e per Morelli non c’è stato nulla da fare. La ragazza, 25 anni, se la caverà in un mese (ha il braccio destro malconcio) ma porterà con sé il dolore della perdita del suo Jonny. Secondo testimonianze non confermate, avrebbe avuto un brutto presentimento legato proprio alla moto, prima della tragedia.
L’incidente mortale nel frattempo ha riaperto la discussione sulla rivoluzione dei percorsi degli autobus e anche dei pullman in centro città in conseguenza della viabilità stravolta dall’amministrazione di Albore Mascia e Fiorilli. Innaturale e insicura la manovra imposta ora ai bus che provengono da Porta Nuova e si immettono in via caduta del Forte senza la protezione di una corsia preferenziale. «Curva che costringe tra l’altro gli autisti ad allargarsi molto a causa del marciapiede sporgente, disegnato e realizzato infatti per favorire l’imbocco dalla direzione opposta» osserva Franco Rolandi, segretario regionale della Filt Cgil, determinato a far riaprire un tavolo di confronto con la Gtm e con la nuova amministrazione comunale proprio per discutere di mezzi pubblici e viabilità.
«Dobbiamo discutere con urgenza della situazione specifica di via Caduta del forte e di via De Gasperi, su cui si concentra un pesantissimo traffico di bus e pullman - ha spiegato il sindacalista - ma anche delle modifiche al servizio, a cominciare dall’accorpamento delle linee del 4 e del 5 ai Colli, che la Gtm ha adottato senza che su questo si sia pronunciato il consiglio comunale».
Lo stesso Rolandi ha inoltre evidenziato «la scarsa assistenza fornita dalla Gtm al suo autista, rientrato da solo al garage senza il sostegno di nessuno, in condizioni di choc per l’incidente mortale in cui è rimasto coinvolto». L’autista ha dichiarato di essere passato con il semaforo verde e di aver visto il motociclista venire dalla direzione opposta a velocità sostenuta.
Sull’esigenza di una verifica della viabilità cittadina in modo che la circolazione sia più sicura, ha convenuto anche il comandante della Polizia municipale Carlo Maggitti: «Modificare la viabilità intervenendo per singole zone o singoli casi come Corso Vittorio non serve, anzi è sbagliato: si dovrà certamente rivedere qualcosa in un contesto globale».