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Pescara, 24/11/2024
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Data: 13/06/2014
Testata giornalistica: Il Centro
In moto contro il bus. Indagini sui semafori del corso. Pescara piange Jonny. Un artista del tatuaggio

Sull’asfalto restano i segni di una lunga frenata: lui ha perso il controllo ed è finito sotto il mezzo
Tre incidenti in una sola giornata. E’ stata un bollettino la giornata di mercoledì iniziata con un incidente in via Colle Renazzo e terminata con lo scontro fatale in cui ha perso la vita il giovane centauro di 30 anni Jonny Morelli. E’ stato il conducente di uno scooter ad avere la peggio in un incidente stradale avvenuto nella tarda mattinata di mercoledì in via Colle Renazzo, in prossimità dell’incrocio con via Tirino. Un 55enne pescarese che viaggiava in sella a un Hexagon si è scontrato contro un’auto non molto distante da via Tirino. Al volante dell’auto c’era un 70enne che stava uscendo da un passo carraio e, ad avere la peggio, è stato l’uomo sullo scooter, finito al pronto soccorso e, poi, ricoverato in Ortopedia. Sempre nella mattinata un pensionato di 83 anni è stato investito mentre attraversava le strisce pedonali. L’anziano è stato colpito da una moto che transitava in via Nazionale Adriatica Nord, all’altezza di piazza Duca degli Abruzzi. Fortunatamente, le conseguenze dell’investimento non sono state gravi e dopo alcune ore trascorse in ospedale per eseguire una lunga serie di accertamenti, l’anziano è stato dimesso. Quindi, poco dopo le 21.30, l’incidente più grave: quello in corso Vittorio Emanuele in cui ha perso la vita Morelli.

PESCARA Gli amici lo ricordano come un artista dei tatuaggi e con l’orgoglio di chi era riuscito a trasformare una passione in un mestiere. Cepagatti in lutto per la morte di Jonny Morelli, il centauro di 30 anni scomparso in seguito al tragico incidente contro un autobus nel centro di Pescara. Una disgrazia avvenuta intorno alle 21.30 in pieno centro, in corso Vittorio Emanuele, e su cui stanno cercando di fare luce gli agenti della polizia stradale alla guida di Silvia Conti, che fino a notte fonda hanno fatto i rilievi per cercare di ricostruire la dinamica dello scontro tra la moto su cui viaggiavano Morelli e la fidanzata Alex Mammarella (conosciuta anche come Alex Luna), lievemente ferita, e l’autobus Gtm della linea 7c. Semafori al vaglio della polizia. E’ dall’asfalto, insieme all’ascolto dei testimoni, che è arrivato il primo elemento utile per ricostruire la tragedia: sulla strada sono state trovate tracce di scarrocciamento che fanno pensare,a chi conduce le indagini, che la moto Triumph Speed abbia grattato l’asfalto e che, quindi, il motociclista sia caduto prima di impattare l’autobus che si stava immettendo dal corso in via Caduti del Forte. Perché il motociclista sarebbe caduto? E’ a questa domanda che stanno cercando di rispondere gli investigatori che stanno lavorando anche sui semafori: su quello che ha incontrato il conducente dell’autobus, che arrivava dal ponte Risorgimento, e su quello che ha incontrato il motociclista, che percorreva invece corso Vittorio in direzione nord-sud. Così, dai segni presenti a terra e, in base alla prima ricostruzione degli inquirenti, il 30enne avrebbe perso il controllo della moto – ma resta da chiarire perché – per poi finire contro il bus che svoltava in via Caduta del Forte colpendolo nella parte posteriore. Nel frattempo, la polizia stradale sta anche vedendo se nella zona ci sono immagini utili riprese dalle telecamere. Gli amici: era un artista del tatuaggio. I soccorsi sono scattati subito e le condizioni di Morelli sono apparse subito gravissime. Se i medici sono riusciti a rianimare il ragazzo che, in autombulanza, aveva avuto un arresto cardiaco, una volta arrivati in ospedale Morelli non ce l’ha fatta morendo poco dopo le 23.10. Una tragedia che, nella notte, ha raggiunto la famiglia e gli amici del giovane i cui funerali devono essere ancora fissati. Morelli, residente a Villareia di Cepagatti, lavorava a Pescara in uno studio di tatuaggi in via Vasto. «I tatuaggi erano la sua passione», ricorda Riccardo Gramenzi, un amico di lungo corso del giovane. «E’ probabile che a quell’ora avesse finito di lavorare da poco: Jonny non era tipo da fare sciocchezze con la moto, era sempre molto attento», dice Gramenzi sconvolto dalla scomparsa dall’amico. «Ha sempre amato disegnare, per lui scegliere quel mestiere è stato naturale. Ecco perché noi eravamo orgogliosi di Jonny, perché lui era riuscito a vivere con quello che gli piaceva fare davvero», dice ancora. Accanto a quella dei tatuaggi, c’era poi la passione per la musica. «Suonava la batteria», dice ancora l’amico chitarrista, «e il nostro gruppo si chiamava Draugr: ci piaceva la musica metal e, insieme, abbiamo girato mezza Europa, abbiamo fatto concerti dappertutto». In sella alla moto c’era la fidanzata di Jonny, Alex Mammarella, che nel tragico incidente ha riportato un trauma a un arto superiore. La ragazza di 25 anni è stata ascoltata dalla polizia stradale ma, in stato di choc, non è riuscita a ricordare quasi nulla dello scontro. Sono state decine le manifestazioni d’affetto lasciate dai cari di Morelli sul sito del Centro accompagnate anche da varie osservazioni sulla dinamica dell’incidente.

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