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Pescara, 24/11/2024
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Data: 14/06/2014
Testata giornalistica: Prima da Noi
Abruzzo, 3 settimane da dimenticare. Scenari del Consiglio che verrà. Quel pasticciaccio brutto delle elezioni: ecco quanti rischi ci sono che tutto vada all’aria

ABRUZZO. C’è chi dice che gli incapaci siano molto pericolosi. Di incapaci è probabile che ce ne siano in giro ed abbiano giocato un qualche ruolo all’interno della sempre più intricata vicenda delle elezioni regionali abruzzesi. Ma la sola incapacità non spiega certe posizioni, certe scelte e certi errori che sono stati commessi e che non sembrano avere una spiegazione plausibile.
Ora una intera regione paga caro le conseguenze di questa gestione che è politica e amministrativa insieme. E come si vedrà tutto questo peserà in maniera forse irrimediabile sul futuro del nuovo governo.

PEGGIO DI COSI’ NON SI POTEVA PARTIRE
Ore 14 del 26 maggio 2014. Lo scrutinio non è neppure iniziato che il sito istituzionale della Regione Abruzzo salta per l’eccessivo carico di utenti.
Un caso eclatante che arriva sui giornali d’Italia e indigna.
Chi è dentro ai palazzi sa bene come sono andate le cose: la giunta Chiodi decide di risparmiare 600mila euro ma la scelta si è rivelata nefasta.
Passa più di una settimana e dei dati definitivi nemmeno l'ombra.
In più bisogna calcolare che la nuova legge elettorale rende davvero ostico il conteggio e l’attribuzione dei seggi; vi sono diversità di vedute su alcune interpretazioni e si generano incongruenze.
E chi l’avrebbe detto che questo sarebbe stato solo l’inizio?
Poi è arrivata, dopo due settimane di riconteggi faticosissimi la proclamazione degli eletti da parte della Corte d’Appello.
E anche qui l’ennesima sorpresa: qualcosa non va nell’attribuzione dei seggi. Ci sono incongruenze. Il Pd con 11 seggi non l’aveva previsto proprio nessuno.
PrimaDaNoi.it appena pochi minuti dopo scopre l’errore: Alessio Monaco è fuori pur avendo la sua lista molti più voti di Abruzzo Civico che ottiene 2 seggi mentre la lista di Monaco (Regione facile) ne ottiene solo 1.
Impossibile.
Ci sono anche altri errori nei conteggi che inducono in errore la Corte d’Appello.

CHE COSA SUCCEDERA’ ORA?
Cosa succederà? E’ la domanda che si fanno tutti ma la risposta nessuno la conosce.
La si può immaginare ma in realtà gli scenari sono infiniti tanto quanto le variabili in gioco.

a) La Corte d'Appello riforma in autotutela
Fonti ufficiali parlano di un possibile nuovo provvedimento della Corte che andrebbe a emendare e sanare il precedente con errori. Dunque 10 seggi al Pd e 2 a Regione facile. Si ristabilirebbe così un minimo di “verità”. Ma c’è chi in punta di diritto contesta. Intanto non si è mai visto che la Corte correggesse un proprio atto, dicono che non sia mai avvenuto. E già questo aprirebbe la strada a decine di dubbi e interrogativi. Inoltre c'è chi dice che un provvedimento del genere seguirebbe il principio dell’autotutela. C’è però anche chi dice che il provvedimento da emendare non sia un “atto amministrativo” e dunque non si potrebbe applicare l’autotutela.
Insomma la Corte rischia di produrre un atto poi attaccabile con ricorsi?
In caso di correzione comunque la ripartizione dei seggi sarebbe formalmente rispondente alla legge e una parte di ricorsi sarebbe evitata. In alternativa i ricorsi aumenterebbero.

b) Consigliere anziano
Secondo alcuni, poi, con i nuovi conteggi potrebbe rischiare anche il secondo seggio ad Abruzzo Civico (Mario Olivieri Fiorentino) che è anche il consigliere anziano che dovrebbe convocare il primo consiglio. Se salta lui la palla passerebbe al secondo più anziano non senza problemi per la convocazione del consiglio che qualcuno potrebbe attaccare come invalida…

c) “Mistero 571”
C’è poi bisogno di capire come si siano generati gli errori nella commissione elettorale a Teramo dove sono stati compiuti almeno due errori grossolani ai danni delle liste di D’Alfonso. Nella fattispecie l’errore a Regione Facile è inspiegabile. Sul verbale viene scritto 571 mentre i voti che riporta il sito della Regione Abruzzo sono 8571. Si fa subito a dire che è “saltato” l’8 ma i voti conteggiati dalla Corte d’Appello sono in realtà diversi da quelli della Regione. Allora da dove salta fuori quel 571?

d) Ricorsi elettorali
Da subito si è detto che i ricorsi saranno moltissimi e riguarderanno vari aspetti. Di sicuro i conteggi delle schede, poi i dati riportati, poi i conteggi finali, poi le attribuzioni di seggi. Ce n’è per tutti i gusti. Questo comporterà come minimo che il nuovo consiglio sarà provvisorio per moltissimi mesi e darà un senso di precarietà più che nocivo. Intanto bisognerà attendere la pronuncia del Tar e poi del
Consiglio di Stato…

e) Ricorsi costituzionali
Ma c’è anche l’ipotesi di ricorsi Costituzionali cioè che potrebbero attaccare l’intero impianto legislativo e non solo una parte. Secondo alcuni sarebbero almeno due i motivi da impugnare e che riguardano proprio i conteggi e la ripartizione dei seggi ed i principi adottati che violerebbero la Costituzione. In questo caso scatterebbero ricorsi alla Corte Costituzionale che potrebbero in ipotesi persino annullare la legge con effetti devastanti per le elezioni abruzzesi da rifare. In questo caso tutti a casa e palla al centro. Nel frattempo D’Alfonso governerebbe per almeno un paio di anni ma sarebbe costretto ad abbandonare.

f) Condanna a D’Alfonso
Dopo tutta questa fatica, ammesso che vada tutto per il meglio, che i ricorsi vengano tutti vanificati, che alla fine il consiglio risulterebbe legittimo, la stessa Corte d’Appello dovrà comunque giudicare sulla colpevolezza di D'Alfonso imputato nel processo d’appello di Housework. In caso di assoluzione nessun problema.
In caso di condanna però di nuovo si dovrebbe ipotizzare il rischio di un ritorno alle urne (benchè remoto) per le dimissioni se non volontarie indotte del neo presidente della Regione.
Messa così l’ironia della scelta del nome della lista di Luciano D’Alfonso, Regione Facile, induce ad una risata amara.
Amarissima perché scegliere la “nuova” classe dirigente in Abruzzo non è mai stato così… difficile

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