ROMA Fumata bianca al termine di una riunione fiume. Ci sono volute nove ore di discussione ma alla fine di una giornata densa, il cda di Alitalia ha approvato la proposta di accordo tra l’azienda ed Etihad Airways presentata da quest'ultima. Il presidente Roberto Colaninno e l’amministratore delegato Gabriele Del Torchio hanno avuto il via libera per negoziare il contratto, ha informato in serata la società in una nota il cui contenuto era stato anticipato poco prima da Del Torchio che aveva definito il consiglio di amministrazione «assolutamente a favore del progetto». Approvato anche il bilancio dell'esercizio 2013, ma non sono state comunicate le cifre: nella nota diffusa si legge soltanto che sono stati deliberati accantonamenti e svalutazioni per 233 milioni di euro «in preparazione delle future strategie». Il bilancio sarà sottoposto all'assemblea dei soci convocata in sede ordinaria il 29 giugno in prima comunicazione e il 25 luglio in seconda convocazione.
Il disco verde del cda Alitalia al piano della compagnia di Abu Dhabi è un passaggio importante, senza il quale la trattativa rischiava di arenarsi, ma perché l’affare vada in porto restano da sciogliere nodi in parte ancora in essere come il debito e gli esuberi. Sulla questione della trattativa con le banche, Del Torchio ha spiegato che «sta andando avanti nella direzione giusta ma ci vuole tempo in quanto sul tavolo c’è un importo importante ma è stata percepita chiaramente la volontà di arrivare a una soluzione».
LE CONDIZIONI
Etihad chiede la rinegoziazione di 565 milioni di debito (sul totale di 1 miliardo). L'ipotesi più accettabile sarebbe la cancellazione di un terzo e la conversione in azioni (con un convertendo a 2-3 anni) dei restanti due terzi. La soluzione non è facile perché al momento le banche creditrici di Alitalia (Intesa, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio) non hanno ancora raggiunto una posizione interamente condivisa. Molto delicata anche trattativa sugli esuberi che entrerà nel vivo lunedì 16. Ieri i vertici Alitalia hanno incontrato i quattro segretari di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl. I sindacalisti si sono limitati a dire che sono stati rivisti i numeri del piano industriale di Etihad, ma fonti vicine al negoziato riferiscono che la situazione è «complessa». Nel Piano Etihad sono indicati 2.251 esuberi, di cui 1.084 del personale di terra e 380 del personale navigante (di cui 258 assistenti di volo e 122 piloti), e in cui sono contati anche i 787 lavoratori già in cig a zero ore volontaria. Con questi esuberi l'organico di Alitalia passerebbe dagli attuali 13.721 dipendenti a 11.470. Altro versante delicato, che chiama direttamente in causa il governo Renzi, è quello relativo alle infrastrutture. Etihad ha chiesto il superamento del decreto Bersani per Linate (che limita gli slot), il superamenti dei vantaggi competitivi per le low cost e migliori collegamenti ferroviari con l'aeroporto di Fiumicino. Ora tocca a Roma.