Sono 15 le lettere di richiamo già arrivate, 5 quelle dove vengono comunicati dai 2 ai 4 giorni di sospensione. E altrettante starebbero per partire. Per un totale di circa 40 dipendenti sanzionati. Destinatari sono gli autisti della Roma Tpl Scarl, il Consorzio che gestisce le linee autobus di superficie nella periferia della città. La loro colpa? Quella di essersi rifiutati di guidare, nei giorni scorsi, le vetture con l’aria condizionata non funzionante, dove la temperatura interna aveva raggiunto e superato i 40 gradi. Circa una cinquantina i bus rispediti in rimessa in un solo giorno, secondo la consuetudine interna alle aziende dei trasporti, «dove non sussistevano le condizioni di sicurezza per i passeggeri e per i lavoratori», come hanno affermato i rappresentanti sindacali, in protesta davanti alla sede dell’assessorato capitolino alla Mobilità.
Nonostante gli autobus acquistati da Roma Tpl siano abbastanza moderni, infatti, secondo i sindacati circa su 50% dei mezzi non funzionerebbero gli impianti refrigeranti. «Una condizione che mette a rischio per primi gli utenti – racconta Valentina Iori, segretaria regionale della Ugl Trasporti – Di fronte alla possibilità che i passeggeri possano subire dei malori. Ma forse questo all’azienda non importa». Pare, infatti, che molte delle 11 ditte aderenti al consorzio si siano fatte trovare impreparate di fronte all’ondata di caldo di questi giorni ed abbiano trascurato la manutenzione dei mezzi. Vetture nuove, senza aria condizionata. Ora le Rsu hanno inviato una diffida all’azienda, dove chiedono il ritiro dei provvedimenti. «Abbiamo le lettere della Asl – raccontano i rappresentanti sindacali della Filt Cgil – che attestano la necessità di evitare situazioni di pericolo ai passeggeri. Sui bus c’è uno scarto climatico che arriva a toccare i 7-8 gradi rispetto all’esterno, e questo non è tollerabile». Su richiesta del consigliere capitolino di Anp, Ignazio Cozzoli, la Commissione alla Mobilità ha convocato per il 18 giugno una seduta ad hoc con i vertici aziendali. «Se necessario – conferma Cozzoli – proporrò il pagamento di penali, se non addirittura la rescissione del contratto con il Consorzio, causa adempimenti». Ma il problema dei bus roventi non è solo di Roma Tpl. Come documentato ieri da Il Tempo, anche Atac ha lo stesso problema, sia per i tram e i bus di superficie che per Metro B e Roma-Lido. Riguardo ai mezzi su gomma, l’azienda è intervenuta affermando che ìle attività di manutenzione degli impianti di aria condizionata hanno avuto inizio a partire da fine gennaio” e che attualmente le vetture con condizionatore rotto sarebbero solo 125, l’8% del totale. Dato che, in realtà, stride nettamente con la nostra verifica empirica, dove avevamo registrato punte di 36-37 gradi su molti autobus di via Prenestina, e con le segnalazioni di centinaia fra autisti e dipendenti. Riguardo ai tram ìAtac ricorda che solo i tram di nuova generazione, quindi la serie Roma 1 e Roma 2 che pesa circa il 50% del parco tranviario, è fornita di aria condizionata”. Sulla vicenda, comunque, è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle, che ha presentato un’interrogazione all’assessore capitolino alla Mobilità, Guido Improta, e all’amministratore di Atac, Danilo Broggi.