TERAMO A febbraio del 2013 era stato prima sospeso e poi licenziato dall'Arpa in seguito al suo arresto per detenzione di sostanze stupefacenti (con l'uomo finito ai domiciliari per alcuni giorni). Un arresto che per l'azienda avrebbe "configurato un'azione disonorevole ed immorale tale da renderla indegna della pubblica stima" e così grave da far scattare un procedimento disciplinare. Il lavoratore, assistito dall'avvocato Fabrizio Silvani si è rivolto al giudice che qualche giorno fa ha accolto il ricorso disponendo la reintegra sul posto di lavoro e un risarcimento danni pari a tutte le retribuzioni maturate dal giorno del licenziamento. L'uomo, che lavorava come autista dell'Arpa, fu i arrestato dopo che i Carabinieri trovarono nel giardino della sua abitazione piantine di marijuana. E la sanzione del licenziamento per il giudice del lavoro sarebbe illegittima. Tanto che dopo aver ricordato la rinnovata distinzione tra droghe leggere e pesanti e aver sottolineato come lo stesso gip aveva autorizzato l'uomo ad assentarsi dai domiciliari per poter continuare a lavorare, il giudice Marcheggiani ha sottolineato come anche la pubblicazione della notizia sui giornali, non essendo mai comparso il nome dell'uomo in associazione a quello dell'azienda, non integri la particolare gravità.