PESCARA La composizione della maggioranza, in Consiglio regionale, è destinata a cambiare volto ancora una volta. Dopo la lunga attesa per la proclamazione degli eletti e le discrepanze rispetto alle simulazioni iniziali, è arrivata la rettifica ufficiale in merito al conteggio dei voti. L’ufficio centrale della circoscrizione di Teramo, su sollecitazione del candidato Alessio Monaco, ha corretto i verbali e li ha inoltrati alla Corte d’Appello dell’Aquila, che dovrà procedere ad un nuovo calcolo per l’assegnazione dei seggi: Regione Facile ha ottenuto 8.268 voti e non 521, come trascritto erroneamente nei verbali, mentre Valore Abruzzo ha ottenuto 2.057 preferenze in più di quanto riportato inizialmente. Il quadro, a questo punto, è destinato a mutare, anche se per l’ufficialità bisognerà attendere il pronunciamento della Corte d’Appello dell’Aquila, atteso nei primi giorni della prossima settimana: il Partito Democratico non otterrà undici seggi, ma uno in meno e a restare fuori sarà l’ex sindaco di Gessopalena, Antonio Innaurato. Dovrebbe essere ripescato, invece, Alessio Monaco di Regione Facile. Un passaggio che inevitabilmente produrrà ripercussioni sulla maggioranza e sulla partita per la formazione della nuova giunta regionale: il Pd, con undici consiglieri, avrebbe potuto rivendicare il quinto assessorato, sui sei complessivamente disponibili. Sfumata questa ipotesi, aveva ripreso quota lo scenario iniziale, con l’assegnazione di quattro assessorati al Pd e due ai partiti minori: Donato Di Matteo, che un minuto dopo la chiusura dello spoglio ha iniziato la sua personale battaglia per la conquista di un posto in Giunta, sembrava destinato a restare fuori dai giochi. Nelle ultime ore, però, c’è stato un inaspettato colpo di coda e adesso, negli ambienti del Partito Democratico, è data praticamente per certa la sua partecipazione al nuovo esecutivo, nelle vesti di assessore all’Agricoltura o, più difficilmente, alla Sanità. Sarebbe una grande vittoria per l’ex presidente dell’Ato, che negli ultimi giorni ha fatto fuoco e fiamme all’interno del partito, trasferendo la battaglia anche sui negoziati per la composizione della nuova giunta comunale di Pescara. Resta da capire, tuttavia, chi sarà a fargli posto: la vicepresidenza, con delega alla Ricostruzione, andrà sicuramente all’aquilano Giovanni Lolli, che sarà anche l’unico componente esterno. La pescarese Marinella Sclocco garantirà il rispetto delle quote rosa, occupando la casella relativa agli Affari sociali e Silvio Paolucci, eletto nel Chietino, avrà certamente il Bilancio e forse anche la Sanità. Il quarto assessore in quota Pd dovrebbe essere Dino Pepe, ma l’ingresso di Di Matteo rischia di mettere a repentaglio la sua investitura. D’Alfonso, infatti, potrebbe chiedergli un sacrificio: in questo caso il comprensorio teramano, dopo essere stato sovra rappresentato nella giunta Chiodi, resterebbe a secco nell’amministrazione D’Alfonso. Al contrario, la nuova squadra di governo risulterebbe particolarmente sbilanciata sul fronte pescarese, con un presidente e tre assessori provenienti dalla provincia adriatica. Oltre a Sclocco e Di Matteo, infatti, è in lizza per un assessorato anche Mario Mazzocca, sindaco di Caramanico Terme, passato recentemente nelle file Sel. L’ultimo componente della nuova amministrazione sarebbe Andrea Gerosolimo, di Abruzzo Civico, che assicurerebbe una rappresentanza al territorio di Sulmona. Difficile, ma non impossibile, che D’Alfonso decida di penalizzare in modo così pesante Teramo. Più probabile che sia proprio Mazzocca a cedere il passo, anche se alcune puntualizzazioni, sottilmente polemiche, provenienti da Abruzzo Civico, potrebbero indicare che nel mirino di D’Alfonso c’è pure Gerosolimo. L’intervento della deputata Vittoria D’Incecco, intanto, sembra tirare la volata a Donato Di Matteo. Nell’esprimere «soddisfazione per l’erogazione di 40 milioni di euro in favore della Regione, da parte del Consiglio dei ministri, al fine di consentire gli interventi di rientro dal deficit sanitario», la parlamentare pescarese, molto vicina a Di Matteo, rivolge un invito a D’Alfonso: «Auspico che il neo governatore dimostri di aver capito che non è più possibile affidare la sanità soltanto ai tecnici. L'Abruzzo ha bisogno di professionisti della sanità, persone capaci e competenti che conoscono le esigenze dei cittadini e degli operatori sanitari e le carenze di tutta la macchina amministrativa sanitaria. Solo chi vive quotidianamente queste situazioni può conoscere già le soluzioni, che non necessariamente devono essere cervellotiche, ma possono essere semplici e allo stesso tempo risolutive». Donato Di Matteo, guarda caso, è anche noto per essere un medico e l’ultimo passaggio della riflessione della D’Incecco non sembra lasciare dubbi. «Un professionista della sanità - conclude la deputata - peraltro rintracciabile nella rosa degli eletti e che quindi ha già avuto un'ampia legittimazione, rappresenta la figura ideale per ricoprire un incarico così delicato». Qualcuno, inevitabilmente, resterà fuori dalla Giunta, ma D’Alfonso, per rasserenare gli animi, ha già pronta una grande infornata di nomine, tra presidenze di commissione e incarichi negli enti pubblici.