ROMA A due giorni dalla scadenza per il pagamento della Tasi cresce l’allarme per quella che si presenta come una stangata nonostante le ripetute assicurazioni del governo. Le stime sui costi che dovranno sopportare le famiglie variano profondamente ma sono unanimi sull’inevitabile incremento rispetto alla vecchia Imu. Secondo uno studio del Servizio politiche territoriali della Uil relativo ad alcune simulazione sulla nuova tassa per oltre il 50% delle famiglie (52,8%), la Tasi sarà più pesante di quanto pagato per l’Imu nel 2012. Il calcolo è stato effettuato su 90 famiglie, oggetto del campione, proprietarie di una casa in classe A\3: la nuova imposta costerà mediamente 136 euro a fronte dei 111 euro pagati con l’Imu nel 2012, con punte di 249 euro ad Ancona; 199 euro a Rimini; 189 euro a Caserta, Forlì e Frosinone. Molto superiori i costi stimati da Adusbef e Federconsumatori, che sottolineano che la nuova tassa «si attesterà nella media nazionale a 231 euro qualora sia fissata al 2,5 per mille». Per tutti le detrazioni, laddove applicate, sono inferiori a quelle che si pagavano precedentemente con l’Imu, perché la nuova imposta sui servizi dovrà essere pagata anche da cinque milioni di contribuenti che prima, grazie alle detrazioni sulla prima casa e basse rendite catastali,erano esenti.Le due associazioni spiegano che di questi cinque,, la metà che beneficerà di una minima detrazione passerà da 0 euro a una media di 118, e l’altra metà senza detrazione da 0 Euro a 183 Euro. Infatti dai dati relativi ai primi 2.251 comuni che hanno deliberato entro i termini definendo le aliquote per il pagamento dell’imposta sui servizi indivisibili, emerge che alla metà di essi non si applicheranno detrazioni o sconti, osservano Adusbef e Federconsumatori. Il servizio politiche territoriali della Uil ha effettuato una stima dettagliata per le grandi città con un duplice campione: una casa di 5 vani accatastata in A/3 (rendita 450 euro), abitata da una famiglia con reddito Isee pari a 10mila euro, e a un appartamento (sempre 5 vani) accatastato in A/2 (rendita 750 euro), abitato da una famiglia con reddito Isee di 16mila euro. Per il primo caso a Bologna il costo medio sarà di 105 euro, a Cagliari di 119 euro senza figli e 79 con un figlio; a Genova 135 euro senza figli e 110 con 1 figlio, a Napoli 99,50 euro, a Torino 139 euro senza figli e 109 con un figlio, a Venezia 129 euro senza figli e 79 con un figlio. Per la tipologia di casa in A/2, mediamente il costo della Tasi sarà di 305 euro a fronte dei 334 Imu nel 2012, con punte di 415 euro ad Ancona, Cremona, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Torino e Verbania. Per una casa accatastata in A/3 su 45 famiglie senza figli, per 23 di esse (il 51,1% del campione), la Tasi è più pesante dell'Imu. Per lo stesso immobile, ma con un figlio, la Tasi è più pesante per 32 famiglie (il 71,1% del totale del campione). Per un appartamento in A/2, su 45 famiglie senza figli, per 18 (il 40% del totale del campione), la Tasi risulta essere più pesante dell'Imu 2012; mentre con 1 figlio la Tasi è più pesante per il 48,9% del campione. I calcoli tengono conto delle aliquote e delle detrazioni (Tasi e Imu 2012), delle singole città. Olbia è la città a 0 Tasi, Aosta e Trento hanno scelto l’aliquota base dell'1 per mille, tutte le altre hanno aumentato le aliquote.