PESCARA Storia infinita questa del consiglio regionale. Ieri l'ufficio centrale elettorale della Corte d’Appello ha lavorato tutto il giorno per il riconteggio e la rideterminazione di percentuali e seggi in base ai nuovi risultati corretti comunicati dall'ufficio circoscrizionale di Teramo. La nuova proclamazione era attesa in giornata, ma è slittata a oggi. La mancata con conclusione della vicenda ha ritardato anche l’annuncio della giunta da parte del presidente della Regione Luciano D’Alfonso, che ieri si è presentato alla direzione regionale del Pd per discutere del rapporto tra l’esecutivo e il principale partito di maggioranza. «Un confronto plaudente». commenta soddisfatto D’Alfonso prima di lasciare la sede di via Lungaterno per un’altra riunione. Ma niente nomi di assessori, al momento. Oggi, si dice, firmerà i decreti. Tace anche il segretario del Pd Silvio Paolucci che preferisce concentrarsi sul ruolo del partito: «La direzione si pone ora il problema del futuro nella prospettiva di governo. E di rispondere ad attese ben chiare. Questa è una sfida collettiva». Ma se i principali protagonisti tacciono, i nomi girano. Per esempio torna in campo con forza l’ipotesi di Donato Di Matteo, che potrebbe riacciuffare il vecchio incarico di assessore ai Trasporti. Quando l’esecutivo Del Turco cadde per l’inchiesta Sanitopoli, Di Matteo aveva sul tavolo il dossier della fusione delle tre aziende regionali di trasporto e proprio da lì potrebbe riprendere il lavoro (ma l’ex sindaco di Roccamorice potrebbe anche assumere un ruolo decisivo, col suo peso elettorale, alle primarie che a settembre eleggeranno il nuovo segretario regionale del Pd). Contrariamente a quanto si diceva nei giorni scorsi, torna l’ipotesi di un assessorato a Mario Mazzocca , ex sindaco di Caramanico eletto nella circoscrizione di Pescara nella liste di Sel. L’ingresso di Mazzocca allontana la candidatura di Andrea Gerosolimo, uno dei due eletti nella lista di Abruzzo Civico, il movimento guidato da Giulio Borrelli. E ieri, dopo l’esito della direzione Pd, Borrelli ha riunito in fretta e furia il suo direttivo e ha inviato una lettera a D’Alfonso per chiedere un «incontro urgente» prima del varo della giunta. Per chiarire, dice il messaggio firmato da Borrelli, Giulio Sottanelli ed Ezilde Ferrara «i malintesi» sorti negli ultimi giorni tra D’Alfonso e Abruzzo civico, critico sull’egemonia che il Pd vuole esercitare sulla giunta («di fatto stanno facendo un monocolore Pd», dice Borrelli). Nessuna sorpresa rispetto agli altri nomi. Silvio Paolucci, eletto nella circoscrizione di Chieti, sarà l’assessore al Bilancio con probabile delega anche alla Sanità (Paolucci è già operativo: la settimana scorsa ha accompagnato D’Alfonso alla Conferenza Stato Regioni). L’assessore donna sarà Marinella Sclocco, eletta nella circoscrizione di Pescara, consigliere uscente. Si occuperà probabilmente di Sociale e Welfare. Confermato il nome di Giovanni Lolli come assessore esterno. Lolli, aquilano, ex deputato ed ex sottosegretario che avrà una delega legata alla ricostruzione e forse al lavoro. L’altra casella sarà occupata da Dino Pepe, consigliere eletto nella circoscrizione di Teramo. Resta fermo il ruolo di Camillo D’Alessandro come “sottosegretario” alla presidenza della Regione, con il compito di seguire alcuni dossier importanti. Confermato l’impegno del consigliere uscente Claudio Ruffini, incaricato da D’Alfonso di affiancarlo nel lavoro di «innesto» delle pratiche avviate dal precedente esecutivo su quelle che la nuova giunta metterà in campo. Restano le due caselle del Consiglio: la presidenza dell’assemblea e la figura del capogruppo. Quest’ultima potrebbe andare a Teramo e dunque al consigliere più giovane, Sandro Mariani, mentre la presidenza dell’assemblema dovrebbe andare al marsicano del Pd e consigliere uscente Giuseppe Di Pangrazio. Ma solo oggi, con la proclamazione degli eletti, si arriverà a un quadro più chiaro e stabile.