In vertici e riunioni più o meno informali e segrete, i vincitori delle elezioni, ovvero il neo presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, i vertici dei partiti e gli uomini forti della nuova maggioranza di centrosinistra a palazzo dell’Emiciclo, si misurano nella tradizionale pratica dello spoil system, secondo cui, come previsto dal Codice civile, gli alti dirigenti della pubblica amministrazione vengono rimossi e sostituiti dai nuovi arrivati al potere.
Una sorta di gioco del Monopoli con le varie società elettriche e idriche e le relative poltrone degli enti regionali e delle società partecipate, dalla cui ripartizione dipendono i sottili equilibri della nuova maggioranza.
A tal proposito, aveva rivelato D’Alfonso a questo giornale, “sulle nomine dei vertici delle Asl, delle aziende ed enti regionali ho delegato Giovanni Lolli”, ma quest’ultimo almeno all’inizio è caduto dalle nuvole, stupito nell’apprendere di aver ricevuto questo delicatissimo incarico.
Tutti, a cominciare dal presidente, passando per la senatrice Stefania Pezzopane, e un buon numero di neo consiglieri regionali dello schieramento vincente, hanno assicurato che le nomine saranno fatte in base al curriculum e alla competenza, e non in base alle vecchie logiche spartitorie e da sottogoverno.
Stabilire quanti saranno i posti in palio non è cosa facile: ci sono direttori generali in carica con contratti blindati, va tenuto conto della complessa normativa delle società partecipate, ci sono equilibri complessi da rispettare che non dipendono solo dall’appartenenza partitica.
Ci sono poi società in liquidazione che potrebbero essere riportate in auge, altre aziende che invece potrebbero essere accorpate o soppresse.
Nel fare una “mappa del potere”, perciò, è bene limitarsi per ora a fotografare lo status quo.
AZIENDE SANITARIE
I posti più pesanti e ambiti sono senz’altro quelli dei direttore generale delle quattro Asl abruzzesi. Oggetto del contendere, dunque, gli incarichi da circa 100 mila euro l’anno del manager della Asl di Teramo, Paolo Rolleri, Pescara, Claudio D’Amario, Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Giancarlo Silveri, e Lanciano-Vasto-Chieti, Francesco Zavattaro.
Sotto attacco c’è in particolare Silveri, di cui il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, chiede l’immediata rimozione. Ma il diretto interessato fa notare che il suo contratto scade nel 2018 e non potrà essere certo messo alla porta con uno schiocco di dita. E lo stesso discorso potrebbe valere per gli altri manager.
SOCIETA’ DEI TRASPORTI
Ci sono poi le società del trasporto pubblico locale. In cantiere è un loro accorpamento, in una società unica della ‘‘gomma’’ e in una del ‘‘ferro”. Allo stato attuale questo lo scenario.
All’Arpa è presidente Massimo Cirulli, con un compenso annuo lordo di circa 59 mila euro, consiglieri Maurizio Radichetti, (compenso 17.700 euro), Flaviano Montebello, (14.750 euro), Nicola Soria (14.750 euro).
Alla Sangritana presidente è Pasquale Di Nardo (50.750 euro), ci sono poi Gabriele D’Angelo (29.158 euro) e Maurizio Zaccardi (24.382 euro).
Al vertice della Gtm c’è Michele Russo (40.537 euro annui di compenso), consiglieri sono Giacomo Marinucci (24.522 euro) e Andrea Spagnuolo (20.518 euro)
C’è poi la Saga, che gestisce l’Aeroporto d’Abruzzo, retta dal presidente Lucio Laureti. Il Cda percepisce un compenso annuale di 45 mila euro.
EDILIZIA RESIDENZIALE
Le 5 Ater regionali, che gestiscono le case popolari, sono rette in economia da commissari o amministratori, quasi tutti dirigenti dell’ente.
Attualmente le poltrone di vertice sono occupate dal commissario di fresca nomina dell’Ater di Chieti, Antonella Gabini, e dagli amministratori unici Francesca Aloisi (L’Aquila), Tobia Monaco (Lanciano), Paolo Costanzi (Pescara) e Marco Pierangeli (Teramo).
Anche per le Ater si ragiona da tempo di accorparmento in un’unica agenzia regionale o al massimo due, eventualmente con consigli di amministrazione o amministratori singoli nuovi di zecca.
FINANZIARIA REGIONALE
Piatto ricco è la finanziaria regionale Fira, dove la Regione Abruzzo partecipa al 51% e come normato statuto, “in quanto socio di maggioranza, ha diritto a un numero di consiglieri in proporzione alla quota di capitale posseduta, e comunque ha facoltà di nominare un numero di Consiglieri non inferiore alla maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio”.
Presidente della Fira è a oggi Rocco Micucci, con un trattamento economico da 96 mila euro l’anno, i consiglieri, si legge sul sito istituzionale, sono otto.
AGENZIE REGIONALI
In Abruzzo Sviluppo è presidente è Giuseppe Cetrullo con un compenso di 36 mila euro, più due consiglieri.
Molto ambito anche il posto di direttore generale dell’Arta, l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, occupata ora da Mario Amicone, ex assessore regionale dell’Unione di centro, nominato poi ai vertici dell’Arta dalla Giunta di Gianni Chiodi.
Altro contratto arrivato di recente è quello del nuovo direttore dell’Ars, l’Agenzia regionale sanitaria: Amedeo Budassi, che dovrà difendere la posizione davanti ai tanti aspiranti successori.
C’è poi un ente fresco di conio, l’Arap, l’Azienda regionale delle attività produttive, che dovrà sostituire i consorzi industriali, in via di smantellamento. Presidente del consiglio di amministrazione è Tiziano Petrucci (compenso annuo 36.924 euro) consiglieri sono Adriano Marzola, compenso 27.407 euro, e Lorenzo Di Marzio, compenso 36.924 euro.
Oggetto di spoil system potrà essere anche il posto da direttore generale dell’Arit, l’Agenzia regionale per l’informatica e la telematica, oggi occupato da Carlo Greco che percepisce 98.763 euro l’anno circa di compenso.
DIRITTO ALLO STUDIO
Sono espressione politica anche le nomine ai vertici delle tre Adsu, le Aziende regionali per il diritto agli studi universitari, dove i tre presidenti, Nicola Aprile (Teramo), Francesco D’Ascanio (L’Aquila) e Costantino Zuccarini (Chieti) percepiscono compensi che vanno dai 12 ai 14 mila euro l’anno.
ABRUZZO ENGINEERING
In regime di liquidazione è invece Abruzzo Enginering, attualmente amministrata da un collegio di liquidatori presieduto da Francesco Carli e che comprende anche Vincenzo Genovesi e Luigi Puzzovio
La società era nata inizialmente per combattere in Abruzzo il digital divide (la divisione digitale tra chi ha Internet veloce e chi no).
È partecipata al 60% dalla Regione Abruzzo, al 30% da Finmeccanica attraverso Selex Service Management e al 10% dalla Provincia dell'Aquila.
Il nome di questa società è stato coinvolto in numerose inchieste giudiziarie mentre i lavoratori ora sono impiegati in varie commesse tra cui quelle degli uffici della ricostruzione post-sisma dell’Aquila.
Ferma intenzione del governatore Chiodi era chiudere definitivamente i battenti di questa società, ma non è detto che in questa nuova fase politica Ae non vedere mutato il suo destino.