L’AQUILA Brusco risveglio per Antonio Innaurato, consigliere regionale Pd per soli sei giorni: deve cedere il posto a Alessio Monaco, che entra a Palazzo dell’Emiciclo con la lista Regione facile. Con il riepilogo del Tribunale rettificato, la commisssione elettorale, tornata in seduta per dodici ore nella Corte d’Appello dell’Aquila, ha infatti riassegnato i seggi: Monaco entra, Innaurato esce. All’indomani dell’istanza di Monaco, riconosciuta subito fondata, il dubbio era su chi dovesse abbandonare il seggio, se Innaurato o Marinella Sclocco.
Sono stati rifatti tutti i verbali elettorali, su cui è stato trascritto il numero corretto dei voti ottenuti da Regione facile nel Teramano: 8.571 voti, non soli 571 come era stata trascritta erroneamente la cifra che ha sballato i conteggi e fatto scattare il seggio al consigliere sbagliato. E’ il numero “8” che fa la differenza e, in questa vicenda, identifica migliaia di voti. Per quel numero dimenticato e poi recuperato, sono cambiate le sorti del Consiglio regionale d’Abruzzo. Quel numero “8”, apparentemente ininfluente, ha fatto diventare il numero 571 un più sostanzioso 8.571. L’aumento delle preferenze a Regione facile, nella circoscrizione di Teramo, ha fatto lievitare il risultato della lista su tutta la regione da circa 28mila a circa 36mila preferenze. La discrepanza di migliaia di voti tra i conteggi ufficiosi e i verbali della Corte D’Appello sono saltate all’occhio vigile di Monaco, lo scorso 12 giugno, dopo l’accesso ai verbali della proclamazione. Le due istanze di «correzione di risultato elettorale a causa di errore materiale» fatte dall’avvocato molisano Vincenzo Colalillo, legale di Monaco, hanno trovato soddisfazione nella verifica.«
«L’ufficio circoscrizionale del Tribunale di Teramo e quello centrale regionale hanno dato, da subito, la massima disponibilità e professionalità -ha detto Monaco, ieri all’Aquila per seguire di persona il riconteggio dei voti e la riassegnazione dei seggi- Gli ottomila voti mancanti su tutta la regione mi hanno insospettito da subito, e abbiamo fatto la prima istanza. Poi, dopo aver compreso in quale circoscrizione fosse l’errore, è stata fatta la seconda per chiedere la correzione dell’errore materiale». La procedura seguita dal legale di Monaco è quella che, basata sull’evidenza dell’errore, consente la verifica dei verbali e la correzione del dato numerico direttamente in sede di riunione della commissione elettorale, senza dover ricorrere al Tribunale amministrativo. Constatata la discrepanza delle cifre, la commissione elettorale, la stessa che aveva proclamato il nuovo Consiglio l’11 giugno scorso, è tornata a riunirsi ieri mattina nella Corte d’Appello dell’Aquila. La riunione era stata sollecitata dallo stesso Monaco. Ma la discrepanza tra i risultati non aveva lasciato perplesso solo Monaco. Dalle simulazioni fatte sui dati diffusi dal sito della Regione Abruzzo, sebbene non avessero valore probante, tr questi e quelli delle proclamazioni il risultato era chiaramente controverso. Il seggio in più al Pd strideva troppo con le prime simulazioni. Alla fine, dunque, il tanto vituperato servizio telematico della Regione sui dati elettorali in questo caso era andato molto più vicino dell’ufficio circoscrizionale di Teramo. Alla lista Regione facile era, infatti, stato attribuito il risultato di 8.284 voti, poche centinaia di voti di differenza con il conteggio definitivo di 8.571. Dimenticata per tre giorni la discussione sull’interpretazione dei numeri, i numeri stessi sono diventati protagonisti del post elezioni.
Passata in tempi record l’istanza di Monaco gli avvocati, ora, preparano i numerosi ricorsi al Tra, annunciati dai candidati non soddisfatti dei conteggi delle schede. Intanto il verbale con il riconteggio ultimato ieri verrà consegnato oggi in Regione.