PESCARA La fumata bianca non c’è stata. Il Partito Democratico, ieri pomeriggio, ha riunito la propria direzione regionale, in attesa di notizie provenienti dalla Corte d’Appello dell’Aquila. Tutto inutile. Bisognerà attendere almeno fino a questa sera, per la seconda proclamazione degli eletti nel Consiglio regionale, che si spera sia finalmente definitiva. Solo dopo che sarà stato risolto questo rebus, il neo governatore Luciano D’Alfonso ufficializzerà i nomi dei sei assessori che andranno a formare il prossimo esecutivo regionale. L’ufficio elettorale della Corte d’Appello, nella giornata di ieri, ha dovuto effettuare nuovamente i conteggi, sulla base delle correzioni apportate dal Tribunale di Teramo, che in precedenza aveva commesso una serie di errori di trascrizione, attribuendo a Regione Facile quasi 8 mila voti in meno di quelli realmente ottenuti e a Valore Abruzzo oltre 2 mila preferenze in meno di quelle effettivamente espresse. A denunciare le incongruenze è stato proprio un candidato di Regione Facile, Alessio Monaco, che si è ritrovato inaspettatamente fuori dal Consiglio: entro domani, con ogni probabilità, Monaco si vedrà riconosciuto il diritto a sedere a Palazzo dell’Emiciclo. A fargli posto dovrebbe essere Antonio Innaurato, ex sindaco di Gessopalena e candidato del Pd nella circoscrizione di Chieti, anche se non è possibile escludere ulteriori sorprese legate al calcolo dei resti. La composizione della nuova Giunta, in realtà, non dovrebbe essere intaccata dalle decisioni della Corte d’Appello: i quattro assessori blindati dal Pd, ovvero Giovanni Lolli, Silvio Paolucci, Dino Pepe e Marinella Sclocco, sono certi della propria elezione. Stesso discorso per il democrat Donato Di Matteo, per Andrea Gerosolimo di Abruzzo Civico e per Mario Mazzocca di Sel, i tre consiglieri in ballo per due posti nel governo regionale. L’unico riflesso di un certo rilievo, che potrebbe essere generato dal nuovo conteggio dei voti, è legato agli equilibri interni alle forze della maggioranza: il Partito Democratico, nella peggiore delle ipotesi, da solo avrà tre consiglieri in più dell’insieme dei partiti della coalizione. I rapporti di forza, dunque, appaiono già decisamente sbilanciati. Se poi Innaurato dovesse conservare il proprio seggio, il gap di consiglieri salirebbe addirittura a cinque. Nella sostanza cambierebbe poco, ma il neo governatore avrebbe una ragione in più per giustificare la scelta, sempre più probabile, di assegnare al Pd anche il quinto assessorato, lasciando alle forze minori un solo posto in Giunta. Dalle indiscrezioni che circolano negli ambienti vicini a Di Matteo, a Mazzocca e a Gerosolimo, tutti e tre i diretti interessati si sentono già con un piede e mezzo nell’esecutivo. Uno di loro, però, resterà inevitabilmente a bocca asciutta. L’influenza di Di Matteo, all’interno del Pd, non è certo un mistero e il suo peso politico è stato rafforzato dalle quasi 7 mile preferenze ottenute alle ultime elezioni. L’ex presidente dell’Ato, in queste ore, sta giocando la sua partita su due fronti: Regione e Comune di Pescara. Punta ad ottenere il massimo per sé e per i suoi uomini, ma sa bene che dovrà cedere qualcosa. Sel sta portando avanti la sua battaglia, per piazzare Mazzocca in Giunta, senza ricorrere ad effetti speciali: il sindaco di Caramanico ha ricevuto ampie rassicurazioni, ma è anche vero che il suo partito è tra i meno votati della coalizione e qualora ottenesse un assessorato, magari a discapito di Gerosolimo, forze politiche come Abruzzo Civico e Regione Facile, che hanno conquistato il doppio delle preferenze di Sel, avrebbero più di un motivo per protestare. Proprio Gerosolimo, in teoria, è la figura che ha più chance di entrare in Giunta: innanzitutto per ragioni di equilibrio di territoriale, visto che a differenza di Di Matteo e Mazzocca, che provengono dalla Provincia di Pescara, è stato eletto nella circoscrizione dell’Aquila. Un particolare non di poco conto, considerando che il nuovo governo regionale ha già un presidente (D’Alfonso) ed un assessore (Sclocco) che sono espressione del territorio pescarese. Il movimento al quale appartiene Gerosolimo, inoltre, ha portato all’Emiciclo due consiglieri, è la terza forza più votata nell’ambito del centro-sinistra e dunque sembra avere tutte le carte in regola per reclamare un posto in Giunta. Resta il fatto, però, che negli ultimi giorni si è registrato un certo nervosismo negli ambienti di Abruzzo Civico: il portavoce Giulio Borelli ha polemizzato apertamente con D’Alfonso, lamentando lo scarso coinvolgimento degli alleati nelle trattative per la composizione della nuova Giunta. Ad inasprire i rapporti, potrebbero aver contribuito proprio le voci su una possibile esclusione di Gerosolimo. La partita, per il momento, è ancora aperta a tutti gli scenari. Per conoscerne l’esito finale, non resta che attendere poche ore.