L’AQUILA «Non bisognava essere facili profeti per preveder quanto sta accadendo all’aeroporto dell’Aquila. È singolare che Cialente se la prenda con il territorio che non risponde: anche un bambino avrebbe capito che non c’erano le condizioni per fare un aeroporto per i passeggeri. D’altra parte, la stessa Xpress lo aveva sottolineato nel suo programma e nel piano industriale». A dichiararlo è il consigliere comunale dell’Aquila città aperta Giorgio De Matteis, che prosegue: «Le ultime dichiarazioni di Cialente», afferma, «suonano come una resa di fronte al fallimento della sua impostazione di sviluppo dell’aerostazione. Già le ripetute inaugurazioni segnalavano le difficoltà esistenti. Pensare a un aeroporto per voli commerciali con trasporto passeggeri è suonata sin dall’inizio una pia illusione, considerato il bacino di utenza e le condizioni di volo. Ancor di più la conferma viene dagli ultimi avvenimenti, quali l’interruzione dei voli su Milano e un altro disperato tentativo di voli per la Sardegna. Cialente parla dell’uso dell’aeroporto a prevalente utilizzo per la Protezione civile. È evidente che questa era sin dall’inizio la soluzione migliore, come il sottoscritto aveva sostenuto fin dal 2000. Soluzione avvalorata dagli interventi compiuti per il G8 all’Aquila. L’aeroporto dell’Aquila è l’aeroporto della Protezione civile per la collocazione logistica e per i collegamenti. Da subito, questa doveva essere l’impostazione che Cialente ha sempre rifiutato, negando l’evidenza dei fatti. Mi auguro», conclude, «che il sindaco si attivi per lavorare di concerto con il capo della Protezione civile Franco Gabrielli per realizzare l’unico progetto che può dare sviluppo all’aeroporto dell’Aquila».