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Pescara, 24/11/2024
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Data: 17/06/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Prati di Tivo, estate ok, nubi nere per l’inverno. La cabinovia ripartirà da sabato prossimo ma urgono altri fondi

La stagione estiva ai Prati di Tivo è salva, ma su quella invernale c’è un grande punto interrogativo. Nei prossimi giorni la Gran Sasso Teramano, società partecipata proprietaria della cabinovia, metterà mano al portafoglio e verserà, all’atto dell’autorizzazione temporanea da parte della Regione, 9mila euro, impegnandosi a versarne altri 40mila entro il 30 settembre. Se dunque da sabato prossimo la cabinovia riprenderà a funzionare per la gioia di turisti, si addensano però nubi sulla stagione invernale. «Per l’immediato la situazione è risolta - spiega Marco Bacchion, presidente della Gran Sasso Teramano - Ma nel lungo periodo va riquantificato tutto». Il peccato originale (o almeno una parte) sta in un atto della Regione che prevede come, per far funzionare la cabinovia, la società partecipata debba versare all’amministrazione separata proprietaria dei terreni dove poggia l'impianto, un canone di 78mila euro. «E ci hanno chiesto arretrati per 350mila euro - prosegue Bacchion - Il prossimo 30 settembre terminerà la gestione dell’impianto della Siget e servirà emanare un nuovo bando di gestione. Senza accordi sui canoni però, non si potrà fare nulla. Io credo che quando c’è un investitore disposto a compiere grandi sforzi economici su un territorio, non si possa spremere fino all’ultimo». Tradotto in soldoni: senza accordo con l’amministrazione separata per lo sfruttamento dei terreni, la stagione invernale è a rischio. «Anche perché questa volta vogliamo emanare un bando di gestione dell’impianto per dieci anni e non solo uno. La cosa migliore sarebbe trovare un gruppo di imprenditori locali disposti a gestire la cabinovia», prosegue Bacchion. E la (presunta) scomparsa della Provincia influirà sulla società? «Se davvero dovesse scomparire, dovremmo trovare un altro soggetto a cui cedere le quote azionarie ora in mano all’ente». L’ultimo atto del Consiglio Provinciale, prima della sua decadenza, è stato quello di deliberare il rinnovo della concessione per 15 anni della cabinovia proprio alla Gran Sasso (accordo che verrà firmato nei prossimi giorni) e la società non pagherà i 200mila euro richiesti all’anno per l’impianto, perché i fondi Fas di undici milioni e 400mila euro non sono sufficienti a coprire le spese effettivamente sostenute per la nascita della cabinovia (ci sono tre milioni di differenza). «A rimetterci dai disservizi è il territorio, noi non possiamo avere utili - conclude Bacchion - Se vogliamo assicurare un futuro alla montagna, ci vuole programmazione nel lungo periodo e gli enti locali devono cambiare ottica, imparando a dare e non solo a chiedere». Nel frattempo, anche Prato Selva riaprirà. Dopo la chiusura durante la scorsa stagione invernale, l’amministrazione comunale di Fano Adriano sta sistemando il piccolo albergo e tutto dovrebbe essere pronto per il 1 luglio.

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