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Pescara, 24/11/2024
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Data: 18/06/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
I treni della vergogna e del disinteresse «Mezzi obsoleti e fermate inutili hanno trasformato i convogli in diligenze»

TAGLIACOZZO Passata la giostra delle elezioni, sembrava che la politica avesse completamente archiviato e dimenticato gli appelli ad essa rivolti dalle centinaia di lavoratori-pendolari della linea ferroviaria Pescara-Avezzano-Roma. Ostaggi disarmati, spesso ingannati con lisciamenti e fasulle promesse, trovano oggi in Gianni Melilla un nuovo alfiere pronto a raccogliere, disinteressatamente, le loro giuste e sacrosante istanze. Il deputato di Sel, ex sindacalista, sicuramente sensibile alle esigenze dei lavoratori, soprattutto più credibile rispetto ai numerosi e inconcludenti parolai scesi in campo sull’argomento in questi ultimi tempi, ha preso carta e penna e, alla luce dei recentissimi disservizi e incidenti verificatisi sul segmento ferrato Avezzano-Roma, ha presentato una interrogazione con richiesta di risposta scritta al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Lupi. «In chi possiamo sperare ancora – si interroga perplesso ma non rassegnato Daniele Luciani, pendolare da una vita – se ogni giorno abbiamo un problema e nessuno ci ascolta? Una volta il furto di rame, un’altra le mucche travolte sui binari, un giorno gli alberi che si schiantano sui vagoni, d’inverno la neve e il ghiaccio, d’estate i temporali. Davvero non ce la facciamo più a vivere questa vita stressante, non sapendo mai a che ora si possa fare ritorno a casa». Ed ecco allora, insperato e non richiesto, il correre in aiuto dei pendolari abruzzesi del Soccorso Rosso, concretizzatosi con l’intervento del parlamentare pescarese. Al ministro Lupi, Gianni Melilla fa notare come i tempi attuali di percorrenza della Pescara-Roma si siano appesantiti di circa quarantacinque minuti rispetto a quelli che si registravano nel lontano 1980. «Per migliorare il servizio - rileva - basterebbe utilizzare treni più veloci e moderni, svincolandone la relazione con il servizio metropolitano della tratta Tivoli-Roma. Non irrilevante - aggiunge - sarebbe anche la eliminazione delle fermate inutili sia in territorio abruzzese, sia in territorio laziale». Il deputato di Sel, senza tanti giri di parole, ironizza sugli attuali convogli in servizio sulla linea Pescara-Roma, paragonandoli alle famose e caratteristiche diligenze del Far West. La similitudine, per rimarcare lo scadente materiale rotabile in uso sulla linea e l’ancora più scadente servizio complessivo offerto all’utenza. A nulla sono valse fino ad oggi le assillanti ed energiche proteste di pendolari e passeggeri occasionali rivolte a Trenitalia e Reti Ferroviarie Italiane per ottenere un servizio decente e dignitoso. «I continui disservizi - sottolinea Gianni Melilla nella sua interrogazione - costituiscono un disincentivo alla utilizzazione del trasporto su rotaia, favorendo di conseguenza il proliferare dell’offerta del trasporto su gomma. È possibile - conclude - avvicinarsi a tempi di percorrenza di tre ore sulla Pescara-Roma attraverso accorgimenti del tutto realistici. A meno che non si voglia decidere la chiusura della relazione con la Capitale, analogamente a quanto è stato già fatto con lo storico collegamento tra Pescara e Napoli».

Con nota a parte, Gianni Melilla sollecita anche il neo-governatore D’Alfonso ad inserire nella sua agenda politica e di governo regionale la assurda e inaccettabile situazione in cui versa la linea Pescara-Avezzano-Roma. Lo invita a dare ad essa assoluta priorità, nell’interesse dei cittadini abruzzesi e laziali che utilizzano per ragioni di lavoro, di studio e di turismo, questa linea ferroviaria.

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